A distanza di un anno dal convincente “War Music” i Refused tornano prepotentemente alla ribalta con un EP di quindici minuti che, pur senza guizzi o sorprese particolari, riesce a mantenere alta la fiamma del post-hardcore più mutante e politicizzato. Considerate questo “The Malignant Fire” come una sorta di degna chiusura del ciclo iniziato con l’album datato 2019. I cinque brani qui presenti sono stati ripescati proprio dalle sessioni di registrazione dell’ultimo lavoro in studio della band svedese.

Ad aprire le danze è la già  nota “Malfire”, una traccia dalle atmosfere estremamente tese e dalle leggere influenze stoner (ascoltare il riff principale per credere). Secondo l’autorevole parere del cantante Dennis Lyxzen si tratta del migliore estratto da “War Music”. Non ha tutti i torti ma, per i miei gusti personali, “Economy Of Death” è nettamente superiore.

Bando alle ciance e passiamo a “Born On The Outs”, senza ombra di dubbio la pagina più originale di “The Malignant Fire” perchè recupera e traduce in un rock pulsante ed esplosivo alcuni passaggi di “Greyhound” degli Swedish House Mafia. La violenta linea di basso che introduce “Organic Organic Organic (Go Fuck Yourself)” dà  ai Refused la spinta giusta per ritrovare l’aggressività  dei bei tempi andati.

Lo spirito resta incendiario nella successiva “Faceless Corporate Violence”, una mina di potentissimo hardcore che, quando sarà  di nuovo possibile, farà  scoppiare le sale da concerto di mezzo mondo. Si chiude in bellezza (e in pesantezza) con “Jackals Can’t Be Bothered To Dream”; un granitico mix tra punk e thrash che, almeno per quanto riguarda gli accenti ritmici sul finale, può far tornare in mente alcune cose dei giovani Metallica.

Refused Are Fucking Dead? Ma manco per niente! I nostri sono vivi e vegeti e questo EP ce lo conferma per l’ennesima volta. “The Malignant Fire” è un piccolo regalo che sarà  apprezzato dai fan del quintetto, in attesa di una portata più sostanziosa.