In attesa del loro EP “Silk For The Starving” che uscirà  il 18 giugno (via Speedy Wunderground), i The Lounge Society pubblicano il singolo “Cain’s Heresy”, accompagnato dal video girato al Trades Club di Hebden Bridge, piccola cittadina del West Yorkshire.
Questa zona geografica, una valle chiamata Calder, sta sfornando band molto interessanti in questo periodo, tanto che è stato coniato il termine “Calder sound” per individuare queste band emergenti, come The Orielles, WH Lung e Working Men’s Club per citarne alcune.

Il signore con la bottiglia di birra che vediamo entrare nel Trades Club all’inizio del video, è Gordon Raphael, il produttore americano che, in pratica, scoprì a New York gli Strokes producendone il loro primo EP e i primi due album. Gordon Raphel a Hebden Bridge ci vive da più di un anno. Dopo essersi trasferito a Londra e successivamente a Berlino, Gordon ha trovato nella cittadina nord inglese un luogo dove trasferirsi, un luogo poco costoso e tranquillo. Non avrebbe mai immaginato di trascorrervi il periodo di chiusure legate al covid (che d’altra parte trascorre piacevolmente passeggiando sui sentieri che attraversano la valle) ma soprattutto di imbattersi in queste band promettenti che poteva tranquillamente ascoltare al Trades, giusto attraversando la strada che separa la sua abitazione dal mitico locale (in passato vi suonarono Patty Smith, Mark Lanegan, The Fall, Teenage Fanclub, The Orb, Nico, Thurston Moore, Slaves, Marc Almond, Donovan…).
Il video è infatti un tributo che la band fa al video “The Modern Age” proprio degli Strokes e così si spiega la presenza di Gordon che nel frattempo è diventato non solo amico ma grande fan della band.
Il brano, che è il terzo disponibile al nostro ascolto (“Generation Game” e “Burn the Heather” lo hanno preceduto), riflette lo stile ormai consolidato della band, che, utile sottolinearlo, non ha molto a che fare con gli Strokes. I quattro ragazzi non hanno neppure vent’anni ma dimostrano una certa maturità , non solo legata al testo del brano che morde le caviglie alla classe politica e alle corporazioni, ma anche nella interpretazione musicale del brano che passa da una fase molto energetica, nervosa e feroce ad una seconda parte che dirotta imprevedibilmente verso la psichedelia.
Un gran bel pezzo. Non serve scrivere che ci aspettiamo grandi cose dai Lounge Society, adesso le pretendiamo!

Image credit: Piran Aston

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