Facile ricordare uscite di venticinque anni fa di un certo peso di gruppi come Ash o Manic Street Preachers, album che hanno ovviamente lasciato il segno e che appartengono alla discografia di band tutt’ora in attività . Un po’ meno facile è andare con la memoria all’aprile 1996 quando veniva pubblicato l’album omonimo dei Puressence, l’ esordio della formazione di Manchester.

Singoli ed EP precedenti avevano iniziato a farci intravedere magie sonore decisamente oscure e dal pulsante cuore chitarristico, veicolate dall’ispiratissimo Neil McDonald, ma sopratutto avevano messo in luce l’arma in più, la voce di James Mudriczki, qualcosa di angelico e incantevole, inafferrabile, vero e proprio strumento: il disco d’esordio confermò e amplificò ancora di più questi particolari, che divennero veri e propri segni distintivi.

Spesso per i Puressence si tira in ballo, non certo a torto, la parola Joy Division, eppure sono convinto che il loro sound sia una sublime e devastante miscela di dark-wave, passando per parabole struggenti di band come Echo And The Bunnymen o Chameleons, mentre più di una volta le chitarre prendono ispirazione tanto da The Edge quanto dal mondo shoegaze, con una carica quasi rabbiosa a tratti. Resta il fatto che raramente si possono trovare dischi così disperati, intensi e strazianti, in cui la tristezza si tocca con mano, non scherzo. Non pensiate che tristezza faccia rima con noia o canzoni senza mordente, no, i Puressence erano una guitar-rock band a tutti gli effetti, con momenti anche molto rumorosi e trascinanti (non disco da stadio, ma, insomma, ne avrebbero avuto le capacità ), ma è proprio l’atmosfera plumbea che permea tutto l’album, entrando fino al profondo della nostra anima, a lasciare il segno. E pensare che i loro idoli erano gli Stone Roses!

Siamo ovviamente distanti anni luce dallo scintillio del brit-pop, fin dall’iniziale “Near Distance” si avvertono i primi brividi, le prime inquietudini, mentre il climax ci trascina sempre più nel vortice, che esplode in “I Suppose” (primo singolo della band per Island Records). “Mr. Brown” (dal testo così drammatico e sconcertante)   credo sia uno dei brani più emozionanti che abbia mai sentito nella mia vita, con il lavoro ritmico in partenza e poi ancora la chitarra che si fa strada, mentre una melodia struggente ci conduce al finale sonico e deragliante. “Fire” è ipnotica e cupa, con le sue impennate chitarritiche quasi hard-rock, mentre “Traffic Jam in Memory Lane” alza i giri del motore e colpisce per un ritornello iper melodico che lascia senza fiato. Chitarre acustiche in “Casting Lazy Shadows” e “Every House On Every Street”, brani in cui la voce di James è letteralmente da brividi e pelle d’oca. In “Understanding'”compare anche un piano e, tanto per darvi un’idea, siamo dalle parti dell’intensità  di “October” degli U2, poi entrano gli altri strumenti e ci si perde completamente nel vuoto: indescrivibile e da pelle d’oca.

Negli anni 2000 essere accostati ai Joy Division ha portato decisamente fortuna, basti pensare a gente come Editors, Interpol o White Lies, ma in pieno brit-pop non era certo la via più indicata per raggiungere la notorietà . Sta di fatto che band come Puressence o Whipping Boy non ebbero certo vita facile, in parte. I Puressence infatti raggiunsero buoni livelli di vendite con il secondo album, mentre questo non entrò nemmeno in classifica.

20 anni fa usciva questo vero e proprio capolavoro. Andate a riscoprirlo se ancora non lo conoscete e, penso, converrete con me che gente come Elbow o Doves, ascoltando simili meraviglie sonore, hanno affinato a dovere quella che sarà  la loro ottima proposta futura.

Pubblicazione: 29 aprile 1996
Registrazione: 1996 at Angelshare Studios, Clwyd; Chapel Studios, Lincoln; The Cutting Room, Manchester and Monnow Valley, Rockfield
Genere: indie-rock
Lunghezza: 43:58
Label: Island
Produttore: Clive Martin

Tracklist:
1. Near Distance
2. I Suppose
3. Mr. Brown
4. Understanding
5. Fire
6. Traffic Jam In Memory Lane
7. Casting Lazy Shadows
8. You`re Only Trying To Twist My Arm
9. Every House On Every Street
10. India