di Benza

Cosa hanno lasciato i Texas Is The Reason al mondo della musica? Niente, diranno in tanti, moltissimo, dico io. Era il 1996, internet funzionava coi modem 56 k, le recensioni le leggevi su Maximum Rocknroll quando ti andava bene e su Rumore quando ti andava male; questi quattro ragazzi dello stato di New York, residuati bellici della scena HC più o meno old-school della regione che tanto era andato di moda (i membri fondatori venivano dai krishna Shelter e dagli altrettanto krishna 108), ti prendono il nome da un pezzo dei Misfits (“Bullet”), titolano il disco con una frase di Lennon e ci regalano una perla post-HC/post-punk quasi post-terrena. Qualcuno dice che sia stato l’inizio dell’emo, se lo chiedi a loro inorridiscono.

Le chitarre graffiano in maniera gentile, la voce stona volutamente, le melodie catchy quanto basta attanagliano l’ascoltatore in una sorta di rilassante viaggio mistico (“Do You Know Who You Are?”) per poi farlo scatenare a tratti in hair guitar stile ubriacone tedesco al Wacken Open Air Festival (“Back and to the Left”). Il disco, che nel 2021 compie 25 anni, è semplicemente troppo: troppo “post” per essere apprezzato, troppo “pre” per essere capito, soprattutto da questa parte dell’oceano (i Biffy Clyro ed i Muse impareranno i breaks ritmici dei TITR esattamente una decina di anni dopo), troppo bello per non essere amato.

I Texas Is The Reason scardinarono tutte le regole ferree ed autoreferenziali che fino a quel momento si era dato l’HC e faranno un sacco di proselitismo, dopo di loro The Promise Ring, Braid, Joan of Arc, Sunny Day Real Estate e compagnia cantante; fu quindi sdoganata l’indole melodica dei duri e puri del punk recidendo i tabù fino al momento in vigore nel settore, e allora sì! “Do You Know Who You Are?” rimane davvero unico. Il disco ha un significato perfetto, e come tutte le cose belle finiscono in fretta, e ti lasciano con quel senso di pace e perchè no, di un po’ di nostalgia.

Clichè emo? Neanche più di tanto. I TITR chiuderanno nel 1997 la loro carriera e questa perla rimane di fatto il loro unico LP. Rimpianti? Forse qualcuno, un altro full lenght ce lo saremmo goduto volentieri ma alla fine ci basta, è stato bello finchè è durato e personalmente penso che sia giusto così.

Data di uscita: 30 Aprile 1996
Tracce: 9
Durata: 35:02
Etichetta: Revelation Records
Produttore: Drew Mazurek, J. Robbins

Tracklist
1. Johnny on the Spot
2. The Magic Bullet Theory
3. Nickel Wound
4. There’s No Way I Can Talk Myself Out of this One Tonight (The Drinking Song)
5. Something to Forget
6. Do You Know Who You Are?
7. Back and to the Left
8. The Day’s Refrain
9. A Jack with One Eye