I Tiromancino di Federico Zampaglione sono uno dei gruppi più longevi della scena pop rock italiana, avendo mosso i primi passi sul finire degli anni ottanta, per poi affermarsi pienamente negli anni novanta e duemila, di cui furono tra i maggiori esponenti.

Il leader della formazione romana ha saputo condurre la nave in porto pure con il mare in tempesta, perdendo nel tragitto anche pezzi importanti per la riuscita del progetto, ed è arrivato ai giorni nostri senza smarrire il grande entusiasmo e una autentica, genuina passione per la musica.

Cosa più importante, toccando sovente ancora quelle vette di ispirazione che ne hanno contraddistinto i periodi di maggior successo.

Non solo musica nella vita di Federico, se pensiamo in particolare alle felici incursioni cinematografiche (ultima in ordine di tempo per il film generazionale “Morrison”), ma in questo spazio – come da consuetudine – andremo ad abbracciare il suo percorso attraverso le canzoni più significative del gruppo.

I Tiromancino, dopo una prima fase decisamente sperimentale, hanno imboccato la via di una moderna canzone d’autore, diventando col tempo paradigma di un nuovo modo di concepire il pop in Italia, sempre con un occhio di riguardo al connubio imprescindibile tra le parole, spesso dai tratti poetici, e un suono contaminato e poco tradizionale.

Il lancio del nuovo album, “Ho cambiato tante case”, ci da’ quindi l’occasione ghiotta per dedicare una retrospettiva all’esperienza di Zampaglione e soci.

Nonostante siano molteplici i brani di indubbio valore disseminati in una discografia ormai copiosa, ecco stilata per voi la top 10 brani:

Bonus Track – Strade
2000, da “La descrizione di un attimo”

E’ il brano con cui i Nostri si presentarono al Festival di Sanremo in gara fra le Nuove Proposte, giungendo meritatamente secondi, quando il loro nome stava già  emergendo nel panorama indie (quello vero) di fine anni novanta. Con la presenza imprescindibile di Riccardo Sinigallia, che collaborò attivamente alla riuscita dell’intero album “La descrizione di un attimo” – quello della svolta -, “Strade” mostra insito un fascino indiscutibile, reso dall’incastro delle due voci ma soprattutto da un efficace lirismo e da una musica evocativa, tra canzone d’autore e tocchi jazz.

Bonus Track#2 – Cerotti
2021, da “Ho cambiato tante case”

Facciamo un grande balzo in avanti fino ai giorni nostri, con il significativo brano che fa parte anche della colonna sonora del citato film “Morrison”. Scritto con Flavio Pardini, alias Gazzelle (nome di punta tra i nuovi cantautori contemporanei), “Cerotti” ha ottenuto una nomination ai Nastri d’Argento come miglior canzone.

10. Amore amaro
1995, da “Alone alieno”

A rappresentare la prima parte della carriera dei Tiromancino, la mia scelta cade su questo pezzo che ben fotografa quello stato di forte tensione creativa che animava il gruppo, ancora lontano non solo dalla notorietà  ma anche da una forma artistica bene a fuoco. Ciononostante “Amore amaro” contiene elementi di interesse, specie per l’apparato musicale, che tenta di fondere rock alternativo e trip hop, realizzando così un singolo accattivante e misterioso coi suoi suoni obliqui e sinistri.

9. Angoli di cielo
2007, da “L’alba di domani”

Tratta da un disco che cercava di tenere in carreggiata la band, dopo i fasti di inizio millennio, “Angoli di cielo” si caratterizza per una musica insolitamente anni ottanta, fatta di sintetizzatori che ben si amalgamano con i toni esistenzialisti di versi quali: “Prendi tutti i suoni dal frastuono di ogni giorno/Cerca in ogni notte un po’ di sole/Ama la tua vita, non lasciarla andare/Ora è il momento, non aspettare”.

8. Amore impossibile
2004, da “Illusioni parallele”

Canzone che si fa ricordare per il videoclip che omaggia le gesta del Diabolik di Mario Bava (qui interpretato dall’attore statunitense Daniel McVicar, noto in Italia soprattutto per essere stato a lungo tra i protagonisti della soap opera “Beautiful”), è sorretta da un ritmo reggae caldo e cadenzato.

“Perchè l’amore è amore impossibile/Quando non riesce a inseguire è irraggiungibile/Senso di libertà , oltre le stelle e il cielo/Che è nascosto sul fondo dell’anima”.

7. I giorni migliori
2002, da “In continuo movimento”

Magnifico brano inserito nell’album della conferma, il primo dopo il doloroso strappo del nucleo storico formato dalla talentuosa bassista Laura Arzilli e da Francesco Zampaglione (fratello di Federico), che lasciarono il gruppo insieme al produttore Riccardo Sinigallia. I due fratelli si ritroveranno artisticamente qualche anno più tardi: qui le redini sono tenute magistralmente in piedi dal frontman che mostrerà  una crescita anche a livello di songwriting, come si evince da passi emblematici quali: “Aiutami a ritrovare l’interesse/per le piccole cose/che sono alla base di tutte le promesse/del futuro che cresce/perchè sono le sfumature/a dare vita ai colori/e a farci tornare in mente le cose più pure/dei giorni migliori”.

6. Tra di noi
2016, da “Nel respiro del mondo”

In un disco che si avvale anche della dolce e profonda “Piccoli miracoli”, la mia preferenza in sede di classifica va a questa autentica ode amorosa, appassionata e sincera, che possiede oltretutto una melodia assai coinvolgente, a contornare parole cariche di speranza: “Almeno tu lo sai/che sei con me ogni giorno/e mi sorridi se ti guardo/Tra di noi/non ci sono più ingannevoli parole/ma il mormorio degli anni/come onde che si infrangono nel sole”.

5. Imparare dal vento
2004, da “Illusioni parallele”

Una musica avvolgente racchiude parole dalla grande carica emozionale, in grado di cullarti e di farti sognare ma anche di metterti davanti a importanti consapevolezze: “Un aereo passa veloce/E io mi fermo a pensare/A tutti quelli che partono, scappano/O sono sospesi/Per giorni, mesi, anni/In cui ti senti come uno che si è perso/Tra obiettivi ogni volta più grandi”. Memorabile anche il videoclip animato, suggestivo e poetico.

4. Immagini che lasciano il segno
2014, da “Indagine su un sentimento”

I sentimenti sono i grandi protagonisti di questo album, che vede il riavvicinamento di Federico col fratello Francesco, abilissimo compositore e polistrumentista. I Tiromancino ritrovano appieno il tocco magico in fase di scrittura, a iniziare dalla traccia apripista “Liberi”, malinconica e struggente, per raggiungere il suo apogeo nella splendida, commovente “Immagini che segnano il segno”, che il cantante dedica alla piccola figlia: “Tu, che hai dato alla mia vita il suono del tuo nome/Tu, hai trasformato tutto il resto in uno sfondo/Tu, della mia esistenza sei l’essenza”.

3. La descrizione di un attimo
2000, da “La descrizione di un attimo”

Sul podio della mia graduatoria, che ammetto potrebbe essere intercambiabile visto l’elevato valore dei titoli individuati, finisce “La descrizione di un attimo”, singolo che, a livello qualitativo, ha enormemente contribuito ad alzare l’asticella in seno alla band, oltre che dettarne una linea nuova, più adatta a un grande pubblico, senza perdere in spessore. Anzi, a mettere a confronto le canzoni di questo disco (dove vanno segnalati altri episodi che meriterebbero di stare in questa lista, come “Il peggio non è tranquillo”, “Il pesce” e soprattutto”Muovo le ali di nuovo”) con quelle dei lavori precedenti sembra di stare al cospetto di un altro gruppo, per quanto sia maturato a ogni livello. Nota di merito anche per il bellissimo video, che omaggia i grandi Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, grazie alla simpatica partecipazione degli attori Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi.

2. Per me è importante
2002, da “In continuo movimento”

Forse il brano più struggente dell’intero canzoniere dei Tiromancino, quello che ha issato il loro nome tra i più grandi, forte anche di un video (e a questo punto avrete capito quanto contasse questo aspetto per il gruppo) rimasto nella memoria collettiva. Una ballata che letteralmente stringe il cuore dell’ascoltatore sin dalle malinconiche note iniziali di pianoforte, si insinua sotto pelle e non ti lascia più: “Il mio pensiero vola verso te/Per raggiungere le immagini/Scolpite ormai nella coscienza/Come indelebili emozioni/Che non posso più scordare/Il pensiero andrà  a cercare/Tutte le volte che ti sentirò distante/Tutte le volte che ti vorrei parlare/Per dirti ancora che sei solo tu la cosa che per me importante”.

1. Due destini
2000, da “La descrizione di un attimo”

Tutto è perfetto tra le pieghe di questa canzone, dall’arrangiamento ricco ed elegante a una produzione moderna che non nasconde la natura vicina alla canzone d’autore (che tanto si legava alla contemporanea scena romana dei vari Fabi, Silvestri, Gazzè), dalla melodia intramontabile a parole scolpite nella memoria: “Stammi più vicino ora che ho paura/Perchè in questa fretta tutto si consuma/Mai non ti vorrei veder cambiare mai/Perchè siamo due destini che si uniscono/Stretti in un istante solo/Che segnano un percorso profondissimo/dentro di loro”.