Vi piacciono i New Order? E allora non lasciatevi scappare “Folding Lines”, l’album di debutto dei Sea Fever. Nel quintetto originario di Manchester, sulle scene da appena un anno, militano infatti due musicisti che collaborano attivamente con la band di Bernard Sumner: Phil Cunningham, polistrumentista in formazione dal lontano 2001, e Tom Chapman, bassista cui è spettato il non semplice compito di sostituire un gigante delle quattro corde del calibro di Peter Hook. A completare l’organico altri tre nomi dai curricula pesanti: il cantante e chitarrista Iwan Gronow (già  con Haven e Johnny Marr), la cantante Beth Cassidy (Section 25) e il batterista Elliot Barlow.

Come facilmente intuibile, non stiamo parlando di cinque giovani inesperti alle prese con i primi, timidi approcci al mondo della new wave. I Sea Fever conoscono il genere a menadito, e non fanno davvero nulla per nascondercelo nelle dieci tracce di “Folding Lines”. Un pregio, ma anche un difetto: il gruppo, a tratti appesantito dal suo alto livello professionale, in più di qualche occasione confonde il mestiere con la maniera. Detto in parole povere: la classe c’è ma l’originalità  latita.

Non è un dramma insormontabile perchè l’album, realizzato da un quintetto in piena fase di scoperta del proprio potenziale ma ancora estremamente legato al modello New Order, in fin dei conti si fa apprezzare per una sua visione moderna e raffinata di indie rock dal forte sapore new wave.

I suoni del rock e quelli dell’elettronica si bilanciano alla perfezione in brani tanto elaborati quanto accessibili, poichè sempre rivolti verso il lato più radiofonico e orecchiabile del vasto universo del post-punk revival. I ritmi tesi di “Crossed Wires” (con un’ospitata di Stephen Morris) e quelli pulsanti delle sintetiche “Afterthought” e “De Facto” fanno da paradigma a un lavoro con pochi spazi di evoluzione ma non per questo privo di trovate coraggiose o inaspettate, come ci dimostrano i sontuosi archi che donano un tocco sinfonico alle convincenti “Built To Last”, “Satellite” e “Programme Your Life”.