Dopo due album come “Sometimes I Sit And Think And Sometimes I Just Sit” (2015) e “Tell Me How You Really Feel” (2018), che le hanno permesso di andare in tour in tutto il mondo e le hanno fatto guadagnare ottimi riscontri sia dal pubblico che dalla critica, Courtney Barnett è pronta per ritornare con questo suo nuovo full-length, realizzato da Marathon Artists e dalla sua Milk! Records.

Scritto nel corso di due anni e poi registrato tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 tra Melbourne e Sydney, il nuovo LP, che è stato prodotto dalla stessa Courtney insieme a Stella Mozgawa, la batterista delle Warpaint, viene definito dalla press-release come il disco “più rilassato” e “più intimo” dell’australiana.

La pandemia, con tutte le ansie e lo stress che ha portato, dall’altra parte ha invece aiutato la Barnett a trovare più tempo per se stessa e per riconnettersi con la musica dopo infiniti anni di tour e questo lo possiamo sicuramente sentire nel corso delle dieci canzoni presenti su “Things Take Time, Take Time”.

Il primo esempio è proprio il singolo “Rae Street”, che apre il disco: rilassato e melodicamente poppy, ci ricorda i momenti più riflessivi di Kurt Vile – già  suo compagno di avventurara nell’album collaborativo “Lotta Sea Lice”, uscito nel 2017.

Interessante l’uso di drum-machine e basso in “Turning Green”, che danno un’anima inaspettata e saltellante alla canzone, anche se nella seconda parte trovano poi spazio il piano e soprattutto la amata chitarra.

La sucessiva “Take It Day By Day”, la traccia più corta dell’album, ci fa subito tornare in mente il recentissimo e interessante LP dei Parquet Courts “Sympathy For Life”, con il suo gentile cuore art-punk e quelle sue influenze disco ornate di percussioni e di synth ciondolanti.

“Write A List Of Things To Look Forward To” ha sensazioni più poppy descritte dai gentili arpeggi di una sei corde, mentre il quadro dipinto da Courtney sembra ritrovare colari decisamente solari e luminosi.

Sicuramente necessita di qualche ascolto prima di essere apprezzato, ma senza dubbio questo terzo LP della trentaquattrenne australiana, per la maggior parte più riflessivo e tranquillo rispetto al passato, è valido, sincero e piacevole: mentre l’ha portata a provare qualche nuova sonorità , “Things Take Time, Take Time” le ha saputo regalare anche qualche momento di serenità  personale.

Photo Credit: Mia Mala McDonald