è di nuovo venerdì e seguendo la traiettoria del volo di un moscone – dal ronzio più emozionante di tante cose sentite ultimamente – ho percepito l’esigenza, da parte dell’Universo, di sapere (anche) la mia sulle ultime pubblicazioni musicali del Belpaese; è per questo che, signore e signori, ho deciso di comunicare urbi et orbi il mio bollettino del giorno sulle nuove uscite del pop italiano. Sì, quel tragico, ribollente pentolone traboccante degli sguardi impietosi di chi dice che la musica nostrana fa schifo, di chi “parti Afterhours, finisci XFactor“, di “Iosonouncane meno male che esisti“, di “Niccolò Contessa ma quando ritorni“, di Vans, libri citati mai letti e film repostati mai visti che ogni venerdì rinfoltisce la sua schiera di capipopolo di cuori infranti con una nuova kermesse di offerte per tutti i gusti e i disgusti. Ecco, di questo calderone faccio parte come il sedano del soffritto, quindi non prendete come un j’accuse quello che avete letto finora: è solo un mea culpa consapevole ed autoironico – ridiamoci su! che una risata ci seppellirà , per fortuna, prima o poi – a preparare lo sfortunato lettore alla breve somma di vaneggi e presuntosi giudizi che darò qui di seguito, quando vi parlerò delle mie tre uscite preferite del weekend, e della mia delusione di questo venerdì. Sperando di non infastidire nessuno, o forse sì.

SPECIALE GREEN SELECTION

FRAMBO, Non mi spingere

Il giovanissimo talento di La Clinica Dischi chiede di non essere spinto, ma la verità  è che non è affatto bisogno: già  così, da qualche tempo a questa parte (facciamo dall’esordio?), la bella promessa aretina vola verso vette che la sua età  rende ancora più raggiungibili, con tutto il fiato che Frambo ha nei polmoni. Dopo il boom di “Perdonami”, Riccardo torna a stazionare in tutte le principali raccolte editoriali di Spotify, e per una volta fa quasi pensare a tutti che il colosso svedese ci capisca qualcosa di talento.

FRANCESCO PINTUS, Erisimo

Buon ritorno per Francesco, che dopo aver convinto tutti con un esordio in pieno stile autorale rispolvera la voce per tirare fuori dallo stomaco emozioni sopite, ma mai dome. “Erisimo” prende il nome dall’erba dei cantanti, e la verità  è che ne avevamo bisogno un po’ tutti – tra i raffreddamenti di questo weekend di inizio dicembre, con fin troppe uscite discografiche da smaltire – per affrontare la tema di un’inverno creativo che ci morde le caviglie da un po’, e che Pintus combatte con erisimo e fantasia. Anche laddove non tutto, come sempre, va come dovrebbe andare.

AVINCOLA, Fon

Mica un nome a caso, quello di Avincola, artista che ormai un po’ tutto il Belpaese che conta (insomma, quello con un minimo di gusto musicale) conosce. “Fon” è una ballata per cuori stanchi, che non smettono però di cercarsi: quando tutto sembra pioverti addosso e bagnarti anche la voglia di vivere, prova a mettere su “Fon” di Avincola e vedrai che tutto si asciuga. Il testo, come sempre, regala belle immagini che stanno in piedi senza difficoltà  sulla produzione musicale intelligente del brano.

TOMMASO LA NOTTE, Ballano le lucciole

E’ un po’ come sentirsi attorno ad un falò ad ogni nuova uscita di Tommaso, che accende un fuoco proprio al centro del venerdì d’uscite per scaldare il popolo di Spoty dal freddo siderale di hit algide, per quanto di successo già  previsto e pre-stabilito. Il brano, ad ogni modo, punta alla top parade con un sound che fonde sapientemente pop d’autore con un certo retrogusto brit-folk che convince.

FOLCAST, Come no

Stesso discorso su Folcast che valeva, poco sopra, per Avincola: impossibile, nel 2021, non essere consapevoli del talento cristallino dell’artista reduce da un Sanremo più che convincente, giusto qualche mese fa. La scrittura è una mitraglia che colpisce nel petto con eleganza, ricordando più Silvestri che i Maestri del beat. La produzione artistica arricchisce con sapienza il brano di fiati che wow, fanno bene al cuore.

KAUFMAN, DILE, 6 minuti

A poche settimane dal ritorno discografico, Kaufman  impacchetta con Dile un singolo che gira, e gira bene. No, sono onesto, niente di particolarmente emozionante (almeno, per il sottoscritto) ma di certo non si può negare il valore di una proposta (quella dei Kaufman) che da anni tiene botta con gusto agli isterici cambiamenti del mercato. L’accoppiata con Dile, per il tipo di brano, risulta certamente ben calibrata, con tanto di pianino alla Coldplay che “Viva la Vida” scansate.

LUCA CARRUBBA, Il risveglio

Mamma mia, che strana sensazione oggi ascoltando il nuovo singolo di Luca: oh, ma spacca! Non so, c’è qualcosa che mi fa pensare a cose belle, bellissime, tutte direttamente recuperate con il lanternino dagli ascolti preferiti della mia infanzia: da Manu Chao a Après La Classe, fino a MCR e i primissimi Litfiba (dire Maneskin, oggi, sarebbe stato troppo semplice), insomma, ma che vuoi di più? Bravo Luca, seguo con attenzione l’andatura un po’ sghemba e “birichina” della tua proposta musicale.

TENUE, Invincibile

Molto interessante il ritorno di Tenue per V4V, label che negli ultimi anni sta regalando al panorama conferme circa quanto sia ancora possibile fare musica “alternativa” in Italia nel 2021. Nella borghesizzazione dell’indie, scardinare le aspettative dell’ascoltatore e sfracellare strutture convenzionali diventa l’unica via di fuga dal torpore pre-mortem: ecco, Tenue fa tutto per bene e in più ci aggiunge rabbia, distorsioni e feedback. Perfetto.

ROS, Normo Super

Oh, gasa il nuovo singolo di Ros, che evidentemente di rabbia dentro ne ha da vendere, e riesce a darne un assaggio in un brano che esplode nel modo giusto. I dosaggi sono quelli che nascondono, alla base, la sapiente alchimia degli estremi: nell’inno anti-sociale (nel tempo in cui la socialità  sta diventando distopia) di Ros prendono forma mondi fatti di urgenza e sincerità , intelaiati da una scrittura convincente, buona per spurgare.

ILCLASSICO, CAMERA MIA, CAMERA TUA

Tutto rigorosamente maiuscolo, il nuovo singolo di ILCLASSICO, e noi lo riportiamo scritto così, come ci viene chiesto. Il brano, ad ogni modo, sarebbe stato “maiuscolo” anche senza doverlo sottolineare dal punto di vista diamesico, come direbbero i linguisti studiati: “CAMERA MIA, CAMERA TUA” spacca e gode di uno slancio dance anni Ottanta che fa stare bene l’entusiasmo. Odore di sesso e ferormoni nell’aria, rigorosamente in maiuscolo.

LABRADORS, The Adolescent

Ah, quanto mi piacciono queste batterie così saturate, che diventano trampolini di lancio di una ballad epic-pop che ricorda un po’ gli MGMT, un po’ Peter Gabriel: c’è qualcosa di magico (eccome!) nel nuovo singolo dei Labradors, che in “The Adolescent” guardano al passato con uno slancio quasi solenne, potente, emotivo.

EFFENBERG, Atto di rivolta

Parte il nuovo singolo di Effenberg e dico “ok, cosa sta succedendo?”. Sì, perchè per uno come me, che segue il cantautore toscano da, tipo, sempre, ascoltare “Atto di rivolta” è un’operazione che a primo acchito può sembrare “strana”, fosse solo per quell’incipit un po’ techno che illude di una brano diametralmente opposto a quello che ti aspetti. E il che, ad ogni modo, sarebbe un bene. Ma Effenberg fa di più: cambia, rimanendo lo stesso. E te ne accorgi appena arrivi al ritornello.

FRANCESCO GORI, Amore

Semplice ed immediato (forse, a tratti anche troppo) il nuovo singolo di Francesco Gori, che sotto periodo natalizio accende le lucine attorno al suo albero e porta gioia e felicità  con il fare entusiasta del Babbo Natale dotato di LogicPro. Il risultato finale è una manciata di minuti spensierati, senza grosse pretese artistiche ma con il giusto livello di leggerezza.

TALES OF SOUND, Metallico

Mai titolo fu più azzeccato, e lo capisci dai primi dieci secondi. Avvertenza: abbassate il volume delle cuffie, perchè i Tales of Sound lo alzeranno in autonomia, e senza chiedere il permesso. “Metallico” è una cavalcata che ricorda i maestri dell’Hip Hop romano, mescolando rabbia, poesia e voglia di ripartire. Insomma, dopo il primo ascolto non puoi fare a meno di tirare pugni a qualsiasi cosa.