Paolo Mioni già  membro dei Jennifer Gentle e fondatore dei Nicotine Alley è artista curioso e poliedrico e lo dimostra anche con il primo disco della sua nuova creatura: i Monoscopes. Accompagnato da Francesco Sicchieri (Nu Bohèmien) alla batteria e alle percussioni, Francesco Pagliarin (SlowMotionLove, Hinamuri, Replace The Battery) al basso, ai cori e alla chitarra, Marco Degli Esposti (Cranchi, Art of Wind, The Great Northern X, La Notte Delle Streghe) alla chitarra, alle tastiere e ai cori, si destreggia in dieci brani piuttosto sobri e dalle forti tinte melodiche.

Le radici di Mioni affondano nel blues e nell’Americana, influenze evidenti negli arpeggi di chitarra che punteggiano “Hospital Room”, mentre il tenebroso singolo “Ages Of You”, “The Edge Of The Day” in odor di R.E.M. , “A Drop In The Ocean” e soprattutto una ballata come “Standing By The Light” rivelano l’anima più rock del quartetto capace a ranghi compatti di sfoderare un sound in bilico tra psichedelia, power pop e shoegaze. La graffiante “Sometimes You Just Get Lost” e “Waiting For The Morning Light” ricordano invece le evoluzioni armoniche di Tom Petty in versione elettrica e acustica.

La press release presenta “Painkillers And Wine” come un “un viaggio nelle varie forme della percezione del dolore e della sua sublimazione in musica” ma questo non lo rende un disco cupo o deprimente, come dimostra ampiamente la solare “What It Takes”. “I’m Gonna Cry Till The Day That I Die” è probabilmente uno dei brani che più rappresenta il DNA dei Monoscopes, un progetto che guarda alla tradizione a stelle e strisce con stile e personalità .

Credit foto: Antonio Campanella