Essere devoti della Sarah Records è una questione di cuore oltre che di musica. Chi apprezza la storica etichetta di Bristol sa bene di cosa sto parlando. Ecco perchè solo a digitare sulla tastiera del PC quel nome si viene assaliti dai ricordi e dalle emozioni. La Skep Wax mette in piedi una compilation in cui vecchi eroi dell’etichetta si ritrovano, sia con la band di quei tempi d’oro che non ha mai finito il suo percorso, sia con nuove formazioni. Lo scopo è certamente quello di fornire nuova musica e nuove canzoni, ma anche quello di celebrare, come merita, la storia della Sarah Records. E la missione è compiuta.

Il panorama musicale della compilation è ricco e variegato, ma sa sempre fare centro perfetto nel bersaglio melodico, sia che ci si sposti su un suono un po’ più synth pop e clamorosamente accattivante con i Leaf Mosaic (Matthew Sigley che nel suo CV ha pure i Polak e Joshua Meadows dei The Sugargliders), sia che si vada sul classico guitar pop pimpante degli Even As We Speak o sul fragore dei St. Christopher e dei Boyracer. Ma non era così anche per la Sarah Records stessa, che ci faceva commuovere e ballare nella nostra cameretta tra un CD compilation e un 7″?

Da segnalare con tantissimo amore la delicatezza di Peter Momtchiloff (Talulah Gosh e Heavenly) e i suoi Tufthunter, il lato shoegaze mostrato ovviamente alla grande dai sempre favolosi Secret Shine e quello più ballabile e popedelico che emerge (e non c’erano dubbi) dai The Orchids. Se i Jetstream Pony ci portano, come sempre, a scuola di indie-rock con un pezzo travolgente e iper-melodico, c’è da dire che ci colpisce la discrezione e l’eleganza dei The Luxembourg Signal, che aprono la compilation in modo sublime. Bucolico e folk Paul Stewart nel suo progetto SepiaSound, mentre i Catenary Wires dimostrano di essere ancora in grande forma anche dopo l’ultimo (bellissimo) album, la loro “Wall Of Sound” è uno dei brani più belli della raccolta, che si chiude con i The Wake, con un brano indie-pop che racchiude in se davvero la magia della Sarah Records e ci porta indietro nel tempo.

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