In una recente intervista rilasciata ad Andrea Scanzi per il Fatto Quotidiano Giovanni Lindo Ferretti, tra le altre cose, ha commentato il recente risultato elettorale rinnovando il suo già  noto sostegno a Giorgia Meloni.

L’ex CCCP e CSI, che già  nel 2015 partecipando Atreju, la festa del movimento giovanile di Fratelli D’Italia, aveva dichiarato la stima per la leader, alla domanda se fosse contento di quanto emerso dalle urne ha così commentato:
Ti rispondo perchè, così facendo, rispondo anche a me stesso. è l’ora di farlo. Quando ho visto il risultato delle elezioni la mattina dopo, sono stato molto contento che la sinistra avesse perso. Fino al giorno del voto, non sapevo se avrei votato o no. In campagna elettorale non mi è piaciuto nessuno e mi hanno innervosito tutti, Meloni compresa. Poi ho votato e ho votato lei. Vedendo al mattino di quanto avesse vinto, ho detto: “Povera Giorgia”. E ho recitato un’Ave Maria per lei. Da allora tutte le mattine dico una preghiera per lei. è in una condizione impossibile: per la situazione generale, per la sua coalizione, per la natura degli italiani che sono ingovernabili. A Giorgia voglio bene, mi piace la sua storia e mi piace la sua mente politica. Mi piace che venga dalla povertà  e che non sia ipocrita. Sono andato a pranzo tre volte con lei e potrei dire di ritenerla un’amica.

Non manca poi la stoccata alla sinistra, grande sconfitta della partita elettorale:
Sono molto contento, e non penso solo al Pd ma proprio a tutta la sinistra. Intanto è ridicolo che la prima donna Presidente del Consiglio sia di destra, dopo che per decenni la sinistra ce l’ha menata con le quote rosa. E poi sono molto contento perchè, da persona cresciuta convinta di appartenere alla sinistra rivoluzionaria e progressista, ho scoperto con dolore ““ all’implodere dell’Urss ““ che io avevo sostenuto coloro che da sempre distruggono tutto ciò che amo e a cui mi sento legato.

Credit Foto Giovanni Lindo Ferretti: sguardojos, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons
Credit Foto Giorgia Meloni: Vox Espaà±a, CC0, via Wikimedia Commons