Seconda fatica per Frank Ene, che fin dal titolo del suo nuovo disco ci fa già  intendere che lavorerà  sul nostro cuore, perchè di solito l’amore proprio li va a parare. “Cruel a l’amour” è synth pop cupo e autunnale, uggioso ma capace anche di farci muover il piede, seguendo quella scia minimal nel solco dei primi Depeche Mode ma anche di formazioni moderne come i mai troppo celebrati Chromatics. Voce profonda quella di Frank, capace di lasciare il segno (Serge Gainsbourg docet!), mentre le sue trame agrodolci ci riportano musicalmente indietro, cullandoci con un forte gusto vintage, anni ’80, in una discoteca non molto affollata, in cui, piuttosto che andare in pista, restiamo su un divanetto, con una lacrima sul viso.

Una versione inotica e fortemente erotico/romantica di Giorgio Moroder? Potremmo anche dire così, senza paura di cadere in una bestemmia, mentre Cruel si concentra sulle passioni intense e quasi violente dei suoi soggetti, sui battibecchi tra amanti ascoltati, sui mènage à  trois, sul ventre oscuro dell’amore e del sesso. Se gli chiedeste cosa lo anima, beh, lui direbbe: “Rabbia, alcol, nicotina, dolore, squallore, caos mentale e nulla“…siete pronti a farvi spezzare il cuore?

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