Credit: Nadav Kander

Sembra che finalmente ci siamo: Peter Gabriel dovrebbe finalmente realizzare il suo decimo LP, “i/o”, nel corso del 2023: il nuovo disco sarebbe il primo lavoro di materiale originale da “Up” (2002).

Ci sono già  le prime date di un nuovo tour (tra cui quelle di sabato 20 maggio all’Arena di Verona e di domenica 21 al Mediolanum Forum di Milano), che porta proprio il nome del nuovo disco, e intanto è uscito anche un primo singolo anticipatore, “Panopticom”, che potete ascoltare qui sotto.

Sul pezzo con lui ci sono anche i suoi collaboratori di lunga data Brian Eno (synth), David Rhodes (chitarra), Tony Levin (basso) e Manu Katchè (batteria).

Lo storico musicista nativo del Surrey ha detto del brano: “La prima canzone si basa su un’idea a cui ho lavorato per avviare la creazione di un globo di dati accessibili e infinitamente espandibile: Il Panopticom. Stiamo iniziando a mettere in contatto un gruppo di persone che la pensano come me e che potrebbero essere in grado di dare vita a questo progetto, per permettere al mondo di vedere meglio se stesso e di capire meglio cosa sta realmente accadendo.”

L’uscita di “Panopticom” con la luna piena non è una coincidenza e, in linea con la filosofia di Gabriel, l’approccio a i/o sarà  un po’ diverso dalla norma. Le fasi lunari guideranno il piano di pubblicazione nel 2023, con un nuovo brano rivelato ogni luna piena.

“Uno dei concetti di cui scrivo questa volta è l’idea che sembriamo incredibilmente in grado di distruggere il pianeta che ci ha dato i natali e che, se non troviamo il modo di riconnetterci alla natura e al mondo naturale, perderemo molto. Un modo semplice per pensare a dove ci collochiamo in tutto questo è guardare il cielo… e la luna mi ha sempre affascinato”.

Ogni nuova uscita musicale sarà  accompagnata da una specifica opera d’arte, “abbiamo esaminato il lavoro di diverse centinaia di artisti”, dice Gabriel, e “Panopticom” è caratterizzato dall’opera “Red Gravity” di David Spriggs.

“è stato il tema del controllo a mettermi in contatto con il lavoro di David Spriggs, perchè aveva realizzato un’opera in merito. David fa cose incredibili utilizzando molti strati di trasparenze, così da ottenere queste strane creazioni con una reale intensità . Parte di ciò che fa è immaginare come potrebbe essere l’arte tra qualche anno, nel futuro e poi cercare di creare di conseguenza e credo che in questo pezzo in particolare ci sia riuscito molto bene”.