Credit: Paul Hudson from United Kingdom, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Lo scorso aprile i Warmduscher hanno pubblicato il loro quarto LP, “At The Hotspot”: il disco non solo ha segnato il loro esordio per la prestigiosa Bella Union, ma ha anche visto la band di stanza a Londra lavorare per la prima volta insieme a Joe Goddard e Al Doyle degli Hot Chip, visto che Dan Carey, che fino ad allora aveva prodotto tutti i loro lavori precedenti, era malato di Covid nel momento in cui avrebbero dovuto registrare.

Tutto ciò ha spinto il gruppo inglese al di fuori dai confini della sua comfort zone, costruendo un album dai toni più dancey e incredibilmente divertente: non potevamo certo farci scappare l’occasione per ascoltarli anche dal vivo per vedere quali sensazioni ci riescono a lasciare.

Stasera ci troviamo al Covo Club di Bologna in quella che sarà la seconda delle loro tre date previste nel nostro paese: la sala dello storico club di viale Zagabria è abbastanza piena stasera e l’atmosfera di party si puo’ respirare ovunque in attesa anche della serata british che seguirà il concerto dei Warmduscher.

La setlist di stasera è divisa in maniera quasi uguale tra gli ultimi tre album, lasciando spazio anche per un paio di perle pescate dal loro debutto “Khaki Tears” (2015) e perfino per un inedito, quella “Love Strong” che, come ci hanno annunciato nella nostra recentissima intervista, uscirà a fine mese.

“Big Wilma”, estratto dal loro sophomore “Whale City” (2018), è il brano che dà il via alla serata e immediatamente la voglia di fare festa pervade la stanza del Covo Club: i ritmi si fanno subito incalzanti con una chitarra esplosiva, un drumming di rara intensità e una melodia garage-punk davvero irresistibile e inarrestabile, segnata dalle grida del folle frontman Clams Baker Jr.

L’atmosfera si scalda ulteriormente poco dopo con “Hot Shot”, brano del loro disco più recente: i rumorosi synth, le urla e il ritmo saltellante non fanno altro che aumentare la voglia di party nel più totale divertimento

E anche il principale singolo di “At The Hotspot”, “Fatso” aggiunge altra spensieratezza con quelle sue influenze disco anni ’80 davanti alle quali è praticamente impossibile rimanere fermi.

Arriva poi il momento dell’unico inedito della serata, la già citata “Love Strong” che ci riporta su territori post-punk chitarristici incalzanti e pieni di adrenalina, anche grazie all’ottimo apporto del batterista Jack Everett.

La successiva “1000 Whispers”, invece, è l’unico momento riflessivo della serata e ha un non so che di romantico, ma basta fare un passo avanti alla vecchissima “Lady Eggs” per tornare su ritmi che rasentano la follia con quelle sue tastiere strane, quella sua atmosfera sinistra e le immancabili grida di Clams Baker Jr.

E’ poi la volta di “Disco Peanuts” da “Tainted Launch“, un momento totalmente dancey fatto di synth e percussioni in cui lasciarsi totalmente andare e ballare, mentre “Burner” si sposta inaspettatamente verso territori hip-hop con queste percussioni saltellanti che esaltano parecchio il pubblico emiliano.

Ancora un salto in un mondo ricco di elementi elettronici con la recente “Twichin’ In The Kitchen”, assolutamente divertente e trascinante, prima che “I Got Friends” chiuda la serata con un altra dose di follia chitarristica e di urla.

Davvero impossibile resistere all’irresistibile vivacità post-punk dei Warmduscher che ogni volta riescono a incendiare i locali in cui suonano, portando un attimo di spensieratezza e di divertimento assolutamente necessario per tutti.