Credit: Press

Filippo Nencioni viene dalla Toscana e ha al suo attivo un solo EP, “Stregorama”, pubblicato a giugno 2022.

Il suo primo album, “Pacco Tombacco”, invece, è arrivato a fine marzo ed è un lavoro completamente autoprodotto.

Il musicista grossetano ci regala una prova davvero eclettica con queste sue nuove nove canzoni presenti sul suo full-length d’esordio: già dall’iniziale “filare siderale” possiamo vedere come riesca a cambiare genere anche all’interno di uno stesso pezzo. La opening-track, infatti, parte con synth cupi e rumorosi, si trasforma in qualcosa di più cantautorale fatto di piano e voce, per poi tornare a tuffarsi in un mondo elettronico.

Inaspettatamente la successiva “kekkonakkero” viaggia su campi folk piuttosto rustici inizialmente solo con la chitarra acustica, per poi utilizzare anche quella elettrica, aggiungendo toni blues per poi chiudere con fiati più cari alla tradizione sudamericana.

“Nutrie” ha testi demenziali a-la-Elio E Le Storie Tese, e si basa inizialmente su influenze folk, lasciando poi spazio a synth e al field recording di questi roditori: il risultando è assolutamente imprevedibile e divertente.

“Baffo Tra Baffo” ha belle melodie e un’anima decisamente riflessiva: solo nel finale si fa più energica e potente grazie anche all’aggiunta della batteria.

La conclusiva “Reynolds” è sicuramente la canzone più weird del disco, facendo uso di organo, synth, incalzanti percussioni dal sapore africano e chissà quale altro strumento, passando senza fatica dalla totale follia a panorami sonori decisamente delicati, prima di chiudersi con un coro da stadio.

In poco più di una mezz’oretta Filippo Nencioni ha saputo disegnare un disco decisamente interessante e ricco di spunti, in cui l’imprevidibilità è l’elemento centrale: sarà interessante vedere cosa potrà costruire in futuro. Questa prima prova intanto ci ha convinto e divertito!

Listen & Follow
Filippo Nencioni: Soundcloud