Alla fine dell’anno scorso, in occasione di una rarissima intervista rilasciata al The Guardian, Andy Partridge ha annunciato una specie di ritiro dalle scene. A quanto pare, l’ex cantante e chitarrista degli XTC non vuole più scrivere nuova musica. Dobbiamo credergli? Forse no, considerando il fatto che è appena uscito l’EP di debutto dei suoi 3 Clubmen, un ambizioso progetto nato tra il 2008 e il 2010 ma rimasto più o meno silente fino a questa estate.

Credit: Stu Rowe

A far compagnia a Partridge ci sono Jen Olive (voce e chitarra) e Stu Rowe (basso, chitarra, tastiera e programming). Non sappiamo dire con precisione quando il trio abbia lavorato sulle quattro canzoni che compongono l’opera, ma le possibilità che siano state registrate prima del clamoroso annuncio fatto dal genio di “Skylarking” e “Drums And Wires” sono alte.

Quindi non è da escludere l’ipotesi che questi sedici minuti e trenta secondi di avant-pop sperimentale e avanguardistico, con leggere influenze jazz e dal vago retrogusto fantascientifico, possano effettivamente diventare l’ultima testimonianza dell’incommensurabile talento di uno dei padri nobili del britpop.

Non ci metterei la mano sul fuoco comunque. I 3 Clubmen, infatti, avrebbero già annunciato l’uscita di un vero e proprio album d’esordio. Staremo a vedere. Nel frattempo accontentiamoci di questo piccolo lavoro, gradevole e raffinato, contraddistinto da una visione di musica pop larga e colta, figlia delle esperienze e delle influenze dei tre artisti coinvolti.

Si parte con la leggerezza di “Aviatrix”, un soffice esperimento in chiave latin jazz segnato dai vocalizzi etnici di Jen Olive e dalla presenza di strumenti a fiato. Gli intrecci dissonanti tra chitarre elettriche alla base di “Racecar” si sciolgono come neve al sole non appena iniziano a schiudersi le melodie in pieno stile XTC di “Green Green Grasshopper”, una filastrocca psichedelica perfetta per le corde vocali di Andy Partridge.

L’EP si conclude con le note lounge della rilassatissima ed estiva “Look At Those Stars”, interamente interpretata da Olive. Una canzone carina, accattivante e piena di hook ma non all’altezza del resto dell’opera. Nel complesso il progetto 3 Clubmen sembra promettere bene. Il mini-album si fa apprezzare più che altro per il genuino desiderio di ricerca musicale e la volontà di non scadere negli schemi tradizionali del pop. Per farvela breve: Andy Partridge è ancora Andy Partridge. Avremo modo di risentirlo in futuro? O dobbiamo considerare finiti i giochi? Nel frattempo, accontentiamoci pure di questo piacevole dischetto.