Credit: Giuseppe Loris Ienco

È un Orion caldissimo e pieno zeppo di fan eccitati ad accogliere i Blind Guardian nella seconda tappa italiana del tour europeo a supporto dell’album “The God Machine”, uscito esattamente un anno fa su Nuclear Blast. Per una serata la grigia Ciampino, cittadina della provincia di Roma, si trasforma nella capitale del power metal con la P maiuscola. Un genere che non può lasciare indifferente nessuno: o lo si ama alla follia o lo si odia fino al vomito.

Difficile però non appassionarsi quando questo tipo di musica viene suonato con tecnica, gusto e amore. E la band tedesca è assolutamente padrona del suo mestiere. Hansi Kürsch e compagni sanno bene come coinvolgere il loro fedelissimo pubblico che, difatti, anche all’Orion trascorre tutta la serata a cantare a squarciagola classiconi come “The Bard’s Song”, “Lord Of The Rings” e “Skalds And Shadows”.

Nessuno rimane a bocca chiusa: un muro di voci che sovrasta gli strumenti e raggiunge volumi veramente folli. Fantastico ma anche un po’ spaventoso; sul ritornello di “Mirror Mirror”, infatti, ho avuto l’impressione che mi stessero per esplodere i timpani.

Sul palco Kürsch parla molto tra un brano e l’altro: scherza con i colleghi, loda le gesta eroiche dei fan italiani e sforna tutto l’armamentario di stereotipi romani (la città eterna, il Vaticano, persino la carbonara…). L’acustica dell’Orion non è impeccabile ma i fonici hanno fatto un buon lavoro nel “contenere” il sound epico e potente dei Blind Guardian, che scorre via dalle casse in maniera tutto sommato fluida (a esclusione delle tastiere e soprattutto del basso del povero turnista Johan van Stratum, nascosto dietro le chitarre degli storici André Olbrich e Marcus Siepen).

Hansi Kürsch non ruggisce più come una volta ma può sempre contare sull’aiuto degli spettatori, veri e propri protagonisti di un concerto memorabile ricco di graditissimi classici in scaletta. Solo tre le canzoni estratte da “The God Machine”: “Blood Of The Elves”, “Violent Shadows” e “Deliver Us From Evil”. Ottime scelte che però non reggono il confronto con i pezzi leggendari registrati nella prima fase di carriera dai Bardi di Krefeld, molti dei quali dati in pasto al feroce pubblico ciampinese.

Un inizio di show fulminante con “Imaginations From The Other Side” e poi via veloci, in un viaggio fantasy in bilico tra lo speed e il power metal. Melodie dal sapore medievale e celtico, qualche attimo di “respiro” con le parentesi acustiche (le già citate “Skalds And Shadows” e “The Bard’s Song”) e, dulcis in fundo, una vagonata di ritornelli cesellati ad arte per essere cantati in coro (“Nightfall”, “The Script For My Requiem”, “Majesty”, “Traveler In Time”, l’attesissima “Valhalla”). In parole povere: una bellissima serata in compagnia dei Blind Guardian.