Credit: Gaudiramone, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Episodio controverso al CSA Baraonda di Segrate (MI): l’ex Ramones Marky Ramone poco prima di salire sul palco, vista la presenza di una bandiera palestinese appesa sul palco, ha deciso di non esibirsi

Marky Ramone, ex batterista dei Ramones, sabato 18 ottobre avrebbe dovuto esibirsi al CSA Baraonda, per la terza tappa del suo tour italiano, ma vedendo, appunto la bandiera, ha deciso di non iniziare nemmeno il live.

Il centro sociale, che sostiene la causa palestinese, ha scritto un comunicato in merito, facendo notare la repentinità della cosa e dichiarando che una simile presa di posizione, togliere la bandieera quando questa era stata presente in tutta la giornata e Marky l’aveva sicuramente già vista, dell’artista era inaccettabile e quindi il concerto non si è svolto:

A volte ci vuole poco per trasformare una serata che sembra improvvisamente precipitare in una riaffermazione di ciò che sei e che fai come comunità. Marky Ramones al CSA Baraonda non ha suonato a causa del nostro sostegno alla causa Palestinese. Ma andiamo con ordine. Lo storico batterista con la sua band si presenta al CSA verso le 15. Girano per lo spazio, osservano le molte prese di posizione politiche che trasuda ogni angolo, i murales sulla Palestina e sulle molte altre cause, le bandiere, i comunicati. Girano, osservano, esprimono persino apprezzamento.

Quando arriva il momento di Marky Ramones di suonare, improvvisamente la stoccata: con la bandiera palestinese sul palco si rifiuta di suonare. Una posizione ignava e indifferente a quanto sta accadendo a Gaza e tanto più assurda perché espressa proprio al momento di salire sul palco, non 1 minuto prima. Lui e il suo entourage sapevano da mesi in che luogo si sarebbe svolto il concerto e la sua connotazione politica, avevano avuto modo di vederlo giorni prima della data, Marky stesso era presente nello spazio dal pomeriggio ed era stato avvisato della bandiera, accettandone la presenza.

Come Collettivo non potevamo ovviamente accettare una tale arroganza e provocazione. La bandiera lì sarebbe rimasta. La rock star poteva tranquillamente tornarsene da dove era venuta. Il regalo più bello ci è venuto dal pubblico che, alla notizia della nostra decisione di non rimuovere la bandiera e quindi dell’annullamento del concerto, ci ha omaggiati con applausi e apprezzamenti, condividendo in pieno ciò che stavamo facendo. Grazie a tutte le persone presenti, molte delle quali sono venute da lontano e che nonostante ciò ci hanno sommerso di calore, grazie alle band che si sono esibite e grazie al fan club dei Ramones che, nonostante la delusione, ha capito la situazione e, gestendo gli ingressi, ha rimborsato tutti coloro lo desiderassero. Non abbiamo piegato la testa in luoghi e situazioni ben peggiori, non lo faremo di certo per assecondare le volontà reazionarie di un pavido artista.
Con la Palestina.
Contro ogni imperialismo.
Le compagne e i compagni del CSA Baraonda

Per ora nessuna dichiarazione ufficiale di Marky.

Ecco il video in cui vengono spiegate le motivazioni dell’annullamento della concerto: