Dietro il nome d’arte Wallace Welsh si nasconde un giovane ragazzo romano chiamato Andrea Lombardo, un talentuoso polistrumentista che, stando alla bio pubblicata su Bandcamp, fa tutto quanto nella sua camera da letto. Il fatto che le dodici canzoni che compongono questo “I Am Changing For The Better” siano state registrate in totale autonomia e, soprattutto, in modalità lo-fi, si avverte in maniera alquanto palese sin dai primissimi ascolti. Non solo per il sound grezzo e sporco che caratterizza una buona parte delle composizioni, ma anche per il massiccio utilizzo di drum machine e batterie campionate capaci di infondere un grazioso tocco “casereccio” all’opera.

Nonostante i pochi mezzi a disposizione Wallace Welsh riesce a dare una forma compiuta e ben definita a idee musicali che, per quanto non originalissime, risultano essere interessanti e suggestive. Il suo approccio a un genere inflazionato come il dream pop è pieno di rispetto per chi ne ha fatto la storia ma anche fresco, ricco di curiosità e vivacità. L’influenza dei grandi classici degli anni ’80 e ’90 è chiara, ma il desiderio sempre presente dell’autore di far emergere la propria personalissima visione creativa rappresenta la vera forza di questo lavoro solido e coinvolgente.

Tra melodie sussurrate e chitarre elettriche cariche di riverbero, echi e distorsioni, i brani di “I Am Changing For The Better” scorrono via piacevolmente tra riferimenti colti al post-punk, allo shoegaze e al jangle pop. Il disco non si fossilizza su un unico linguaggio ma spazia in scioltezza tra emozioni e intenzioni sempre diverse, con un continuo susseguirsi di canzoni belle tirate (“Stargazing”, “Manners And Etiquette”, “Clash The Curse” e la punkeggiante “Bed Of Bin Bags”) e pezzi dal sapore introspettivo, a volte contraddistinti da eleganti sonorità acustiche (“Prussia, I’m Ready For War”, “Spiders”). A volte si pecca di entusiasmo nel presentare emergenti talentuosi, ma nel caso del misterioso Wallace Welsh non si corre il rischio di cadere in facili esagerazioni: il progetto è davvero molto, molto promettente. Da seguire con grande attenzione, nella speranza che l’album possa finire nel radar di tanti ascoltatori.

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Wallace Welsh:
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