Siamo all’inizio del 1994 e i mai troppo celebrati Prong si tolgono una bella soddisfazione: dare un bello scossone alla scena alternative statunitense con “Cleansing”, il loro quarto album. Ad accompagnare in questa splendida avventura discografica il cantante e chitarrista Tommy Victor, da sempre titolare unico del progetto, ci sono lo storico batterista Ted Parsons e il bassista Paul Raven, compianto bassista britannico che, sia prima sia dopo la sua breve permanenza nel trio, ha collaborato con alcuni tra i principali gruppi della sfera industrial rock/post-punk (Killing Joke, Ministry, Pigface e Godflesh).

Victor guarda con estremo interesse al mondo musicale nel quale è cresciuto il suo collega Raven. Con “Cleansing” punta ad allontanarsi dalla forza brutale dell’hardcore e del thrash per dar forma a un sound diverso, sempre di enorme impatto ma più dinamico e moderno, prestando grande attenzione alle tendenze del momento. Non a caso viene chiamato in cabina di regia un produttore sulla cresta dell’onda: Terry Date, uno degli artefici delle fortune dei Pantera del periodo d’oro e vero e proprio padre nobile del filone nu metal.

Anni prima di mettere le mani su alcuni dei lavori più noti e importanti di Deftones, Incubus, Limp Bizkit e Soulfly, Date aiuta i Prong a porre le basi per la nascita di un sottogenere tanto bistrattato quanto popolare. C’è da dire che, all’epoca di “Cleansing”, il nu metal è ancora in fase embrionale. Tanto per fare un esempio facile facile, giusto per chiarire il contesto storico: i Korn arrivano al debutto solo nove mesi più tardi l’uscita di questo disco. Qui però, per la prima volta, si aprono spiragli su un avvenire dai connotati già abbastanza chiari: in brani potenti e coinvolgenti come “Broken Peace”, “Whose Fist Is This Anyway?” e “Snap Your Fingers, Snap Your Neck” si avvertono in maniera evidente i prodromi della rivoluzione “metallica” alle porte.

La ricetta è semplice ma efficace. Su un sound muscolare, violento e ricco di groove i Prong danno libero sfogo alla loro creatività con riff essenziali ma d’impatto, ritmi pulsanti e ritornelli a presa rapida. Dietro una fitta rete di riferimenti all’industrial, al post-punk, all’hardcore e all’alternative metal, il trio newyorchese nasconde un’insospettabile anima pop che esplode nei tanti refrain memorabili che hanno fatto le fortune di “Cleansing”, un album ingiustamente sottovalutato cui va il merito di averci regalato un piccolo ma gustosissimo assaggio di futuro.

Data di pubblicazione: 25 gennaio 1994
Tracce: 12
Lunghezza: 58:02
Etichetta: Epic
Produttori: Terry Date, Prong
Tracklist:

Another Worldly Device
Whose Fist Is This Anyway?
Snap Your Fingers, Snap Your Neck
Cut-Rate
Broken Peace
One Outnumbered
Out Of This Misery
No Question
Not Of This Earth
Home Rule
Sublime
Test