Credit: Drew de F Fawkes, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons

Ritornano in Italia anche i The Vaccines per un’unica data nel nostro Paese a supporto del loro nuovo disco, il sesto in carriera, “Pick-Up Full Of Pink Carnation”, un lavoro gradevole, un nuovo progetto pensato e congegnato per avvicinarsi il più possibile a quell’esordio, a mio parere, folgorante del 2011, se non altro perché pieno zeppo di belle canzoni, che, guarda caso, ancora oggi, dopo tanta musica pubblicata, sono le fondamenta anche per le scelte del nuovo tour.

Del resto c’era qualcosa in più in quei brani e, molto probabilmente, avessero continuato su quella falsa riga di scrittura, staremmo parlando di un progetto cult, quindi i dischi successivi, seppur buoni e anche ben accolti, non hanno confermato quelle attese.

Detto questo, la data è ampiamente andata esaurita con largo anticipo, a testimoniare un certo affetto per il collettivo londinese, guidato da Justin Young.

Siamo ai Magazzini Generali, che li ospita questa sera. Si poteva anche ipotizzare un cambio di venue, data l’alta richiesta di biglietti, ma così non è stato, quindi si suona al locale storico di via Pietrasanta, che, come detto, è stipato al massimo delle possibilità.

Aprono la serata le temibili ragazzacce dall’Australia, che si chiamano Teen Jesus and The Jean Teasers, che già con questo nome fanno presagire un certo tipo di caos, infatti suonano un indie rock frenetico mischiato al punk di nuova generazione, fresco e melodico, si fanno apprezzare per una bella setlist, piena di canzoni convincenti, brani estratti dall’unico album al momento disponibile, uscito lo scorso anno, “I Love You”, questo è il titolo, nulla di ricercato, sia chiaro, ma un certo talento nel saper azzeccare le melodie giuste. Iniziano alle 20 e fanno un 40 minuti di set frizzante, molto ben accolto da un pubblico, che è qui anche per loro.

Quindi The Vaccines on stage subito dopo, per le 21 circa, orari rispettati a dovere per una domenica sera di pieno inverno.

Un set molto energico, cantato dai fedelissimi fan dall’inizio alla fine, a mio avviso, l’ensemble londinese ha canzoni bellissime, penso a “Post Break-Up Sex” eseguita per quarta, eccellente melodia e canzone dal sapore evergreen, e altre che fanno storcere un pò il naso, forse banali, alla ricerca di un successo mainstream da palazzetto. Quindi c’è un saliscendi sonoro in questa direzione.

Alla fine fanno una ventina di brani per un’ora e 15 di concerto, molto tirato e senza fronzoli, come dire: badano al sodo, spazio ovviamente agli episodi del nuovo album, dall’iniziale “Love To Walk Away” o al singolo “Lunar Eclipse” o alla convincente “Sometimes, I swear” eseguite nel finale.

Divertente “Teenage Icon”, che dal vivo rende ancora di più o la stessa “Jump Off The Top”.

Un live assolutamente non impegnativo e leggero di per sé, molto ben suonato e strutturato su dei suoni che rimandano al garage o al rock’n roll primordiale, da cui, in qualche modo, i The Vaccines, sotto, sotto, attingono ancora oggi.