Ci piace accendere i riflettori oggi su questo esordio dei Meltway, giovane formazione danese che per “Nothing Is Real” si è avvalsa anche della collaborazione di Simon Scott degli Slowdive, che ha curato il master.

I ragazzi hanno carica ed esuberanza da vendere. Le chitarre spesso si gettano in distorsioni belle soniche e la devozioni per gli anni ’90 è più che genuina. Quello che maggiormente apprezzo è che, sotto la patina sonora così curata e riverberata, si nasconde una scrittura molto attenta alle melodie e dall’animo indie-rock. Ne risulta un disco così che potrà soddisfare sia i palati shoegaze ma anche chi non cerca un tuffo totalizzante nel genere.

Immagino che qualcuno potrebbe anche storcere il naso per qualche passaggio fin troppo scolastico o telefonato. Va bene, ma a nostro avviso questi dettagli non inficiano la buonissima ascoltabilità di un disco che si fa apprezzare dall’inizio alla fine.

Giocano su molti registri i nostri Meltway, sempre flirtando con lo shoegaze, spesso cercando i contrasti tra momenti più tranquilli e altri dove il guardarsi le scarpe con la chitarra in libertà è un dovere morale. Mi piace molto il lato avvolgente e dreamy di “Disarray”e “Diamonds In Your Lies”, ma anche l’alternanza di distorsione e pulizia (lo ritorverete spesso in questo album) che caratterizza “Melting”, brano che mi ha riportato alla mente i Cheatahs, ve li ricordate?

“No Tomorrow” gioca ancora sul contrasto tra graffi e dolcezza, tra mondo fisico ed onirico e l’equilibrio creato fa la sua ottima figura e che bello l’assolone finale. In chiusura cito due brani che non smetto di ascoltare, ovvero “Unrestrained” potrebbe benissimo essere la hit della band, con questo cantato dolce e suggestivo che ben si muove su un ritmo incalzante e una melodia ben chiara e quella stravaganza di “Dream Punk”, che ci mostra un gruppo a briglia sciolta, perfettamente a suo agio nello shoegaze ma poi disposta a inserire un frammento quasi prog-grunge che colpisce, prima che parta un finale delirante alla Swervedriver che si sporca di stoner. Provare per credere.

Ottimo lavoro ragazzi. Dal Nord Europa arrivano sempre gran belle cose.

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