simone matteuzzi
Credits: press

Trovo che i release party siano incredibilmente speciali: è un’occasione in cui l’artista apre la parte più intima di sé, mostra qualcosa che non ha mai fatto sentire a nessun altro se non (forse) ai propri cari. C’è quel mix di agitazione ed emozione nell’aria, come quando qualcuno sta per scartare un regalo che gli hai fatto e non vedi l’ora di scoprire la sua reazione. Un bellissimo regalo è stato quello che ci ha fatto Simone Matteuzzi in quel di Milano, presentando il suo album d’esordio “Invito Per Colazione”.

Un disco bello particolare, fresco, che dal vivo rende ancora meglio: Matteuzzi e la sua band creano uno spettacolo di tutto rispetto dall’inizio alla fine, un’armoniosa unione tra tradizione e sperimentalismi che sorprende e lascia con la voglia di scoprire di più. Questo forse anche grazie all’estrema naturalezza con cui Simone si esibisce e interagisce con i suoi compagni: verrebbe quasi da dire che è stata più una serata tra amici, che non la presentazione del proprio disco d’esordio. Sa quello che fa, e lo fa dannatamente bene. 

Non mancano preziosi interventi come Marta Tenaglia (anche lei dal vivo una meraviglia, puoi leggere il nostro report qui) che porta in scena una versione speciale della sua “Circe”, meno solenne dell’originale ma ugualmente intrigante, a tratti giocosa ma graffiante. Un’accoppiata che non ci dispiacerebbe assolutamente rivedere in futuro. 

Tocca poi alla poetica Anna Castiglia, che incanta chiunque con una cover di “Un Tempo Piccolo” di Califano: forse il picco emotivo è stato raggiunto in questo momento, in una collaborazione che possiamo definire con una parola sola: arte.

Conclude il terzetto degli ospiti speciali Edoardo Viganò, che con il suo sassofono dà una carica tutta sua alla title track “Invito Per Colazione”: un finale col botto, degno di quello che potremmo tranquillamente definire uno dei dischi più promettenti dell’anno. 

Insomma, disco convincente, live ancora di più: accogliete questo dolce invito a fare colazione con Simone Matteuzzi, lasciatevi coinvolgere nel suo flow dolce quanto pazzerello, ma attenzione: una volta finito, avrete davvero voglia di alzarvi da tavola? Noi, onestamente, qualche dubbio ce l’abbiamo.