Ah, il Girl Power…lo slogan inventato dalle Spice Girls…come dimenticarlo? Ehm..però, aspetta…sicuri lo abbiano inventato le Spice Girls? Pareva di sì…e invece no! Diamo a Cesare quel che è di Cesare, anzi, in questo caso diamolo a Jacqui Blake e Carrie Askew, in arte Shampoo, che nel 1996 intitolavano proprio “Girl Power” il loro secondo album.

Riprendiamo in mano i libri del pop e riscriviamo la storia? Ma no, ci mancherebbe altro, solo che è bello andare a mettere le cose in chiaro, diciamo così, anche perché è stata la stessa Geri Halliwell che ammise che l’espressione “Girl Power” l’aveva proprio sentita dalle Shampoo.

Vi starete chiedendo come mai ci sia venuta la voglia di uno shampoo, beh, la risposta è molto semplice. La Cherry Red Records ha in cantiere un cofanetto, “Complete Shampoo“, atteso a fine giugno, dedicato proprio alle due fanciulle e alla loro discografia: i 3 album (anche il terzo che aveva avuto solo una distribuzione quasi clandestina, venduto solo su internet) i primi singoli, b-side a volontà, rarità (c’è pure la mitica “Yea Yea Yea (Tell Me Baby)” che è irresistibile!), un sacco di foto, un DVD con i video e filmati fai da tè e una piacevolissima intervista con Jacqui e Carrie che non hanno affatto perso la loro ironia e il loro spirito divertente e divertito.

1993. Fanatiche dei Manic Street Preachers e amiche di Pete Wiggs e Bob Stanley dei Saint Etienne, le signorine (giovanissime all’epoca) avevano il piglio e il look giusto per farsi notate. Magari anche per improvvisarsi cantanti. E così fu con il primo singolo “Blisters And Bruises” (c’è anche la mano di Lawrence dei Denim), seguito da “Bouffant Headbutt”.

Punk e riot grrrl ma in rigorosa salsa adolescenziale, grezzi quel tanto che basta, ecco la ricetta dei primi brani delle Shampoo. Poi arriva la Food Records e arriva anche “Trouble” e inizia quella che potremmo definire una “mini Shampoo mania“. Le vendite ce lo dicono e anche la lunga permanenza nella top 20 UK. Certo sarà il loro unico vero successo, ma ci sono band che a questo successo non ci sono mai arrivate.

Un primo disco, “We Are Shampoo”, che smussa i toni e diventa più pop che punk a base di avventure giovanili, serate più o meno finite bene, “drammi” teen e un po’ di simpatica ironia che ovviamente ci mostra il duo contro il sistema, che sia la scuola o le solite canzonette che passano in radio: un biglietto da visita leggero e riuscito se si vuole qualcosa di scorrevole, assolutamente non impegnativo e fracassone al punto giusto, con questo spirito libero che non graffia con cattiveria, ma tutto sommato prova ad essere il più genuino possibile, ovviamente legato ai valori tipici dell’adolescenza (con i vecchi matusa che vengono canzonati perché non capiscono) . Musicalmente le Shampoo citano i Sex Pistols e i Beastie Boys come riferimenti, ma occhio che tra i loro amori più forti ci sono pure gli East 17, per dire che tra chitarre zuccherose, corettoni e qualche accenno pop e rap il disco cerca di accontentare un po’ tutti i teenager made in UK, sia i ragazzi ma anche le ragazze, che magari sognavano di avere amiche trasgressive e sboccate (ma anche profondamente legate al valore dell’amicizia e del supporto fra ragazze) proprio come Jacqui e Carrie.

Ovviamente in UK c’è chi le prende benino, ma anche chi le disprezza per il loro essere “finte”, costruite a tavolino. Nel periodo del britpop comunque cercano di giocarsi bene le loro carte ma è naturalmente in Giappone, terra recettiva per queste proposte, che sfondano alla grande e diventano delle mezze divinità.

“Girl Power” (eccolo qui il titolo che la dice lunga) esce nel 1996 (“Shampoo Or Nothing” in Giappone) e si muove sulla falsariga dell’esordio (nel senso che chi le disprezza non troverà nulla che possa fargli cambiare idea), anche se l’effetto sorpresa è un po’ svanito, ma tutto sommato se era piaciuto il primo album diciamo che anche questo secondo può fare onestamente il suo lavoro, anche se devo essere sincero ci sono dei momenti in cui sembrano voler suonare come i Bis e noi preferiamo decisamente gli originali. Le vendite non sono così male tutto sommato, ma i riflettori ormai si sono spostati verso chi del girl power ne ha fatto una bandiera, ovvero le Spice e tutta quella serie di girl-band che a metà anni ’90 spopolano. Non è più tempo per le grintose Shampoo, meglio qualcosa di più pop e tutto sommato di più rassicurante e vendibile.

“Absolute Shampoo” esce nel 2000. Problemi vari spingono la band a vendere il disco online, su un sito creato per l’occasione. Se ora la cosa ci pare assolutamente fattibile, diciamo che a quel tempo le fanciulle erano delle mezze pioniere e in effetti credo siano ben pochi gli eroi che si possono fregiare di avere quel disco in casa. Niente di memorabile, musicalmente parlando, con le signorine che abbassano un po’ i toni e l’esuberanza dei primi due album viene decisamente meno. Sta di fatto che nel cofanetto questo disco c’è e trova una pubblicazione dignitosa dopo tutto questo tempo.

Potrebbe quindi far sorridere un box dedicato alle Shampoo, eppure ha un suo perché anche alla luce degli attestati di stima che negli anni le fanciulle hanno avuto, non solo per qualche apparizione nelle colonne sonore di certi film o serie TV, ma basti pensare anche a Charli XCX che ha sbandierato ai 4 venti l’amore per loro o la superstar Miley Cyrus che si è cimentata nella cover di “Delicious”.

Morale della favola…un giro di giostra sull’ottovolante Shampoo, alla scoperta del “proto girl-power” è qualcosa che vi consigliamo di fare: la Cherry Red ha, come sempre, apparecchiato la tavola nel migliore dei modi.