Da qualche anno ormai il venerdì è il giorno della settimana consacrato alle uscite discografica. Quale migliore modo allora per prepararsi mentalmente all’imminente sospirato weekend se non quello di passare in rassegna le migliori album usciti proprio nelle ultime ore ?
I dischi attesi per mesi sono finalmente tra noi… buon ascolto

DIIV – “Frog in Boiling Water”
[Fantasy]
dream-pop, post-punk

Il quarto, primo in quattro anni, album dei DIIV è stato realizzato con il produttore Chris Coady e il percorso che ha portato al suo completamento è stato apparentemente duro e, secondo il comunicato stampa, ha quasi spezzato la band. I ragazzi raccontano:

Il titolo dell’album è un riferimento alla vecchia storia della rana in una pentola di acqua fredda che viene messa a bollire, e che rimane dentro finché non è troppo tardi. Intendiamo la metafora come quella di un lento, malato e oltremodo banale collasso della società sotto la fase finale del capitalismo, la brutale realtà che forse siamo arrivati ad accettare come normale. È l’acqua che bolle e noi siamo le rane. L’album è, più o meno, una raccolta di istantanee da varie angolazioni della nostra condizione moderna che pensiamo metta in evidenza l’aspetto di questo collasso e, più in particolare, come ci si sente.

PAUL WELLER – “66”
[Solid Bond/Universal]
rock

Con questo nuovo lavoro, il suo diciasettesimo, Weller adotta un approccio più riflessivo che mai, guardando dentro le sue decisioni e facendo luce sul modo in cui la sua creatività interagisce con il mondo esterno. L’album, inoltre, continua a spingersi oltre i confini artistici della sua musica, pur rimanendo fedele alle sue radici. Nelle dodici canzoni che compongono questo LP troviamo anche alcune collaborazioni importanti con artisti come Suggs dei Madness, Bobby Gillespie e Noel Gallagher.

GASTR DEL SOL – “We Have Dozens of Titles”
[Drag City]
alternative

Jim O’Rourke e David Grubbs mettono mani agli archivi del loro storico progetto Gastr Del Sol. Vecchie registrazioni di inedi, brani dal vivo mai pubblicati, confluiscono in “We Have Dozens of Titles” il primo album del duo dopo 26 anni (l’ultimo “Camofleur” usciva nel 1998).

BESS ATWELL – “Light Sleeper”
[On Real Kind Records]
indie, songwriting

Il successore dell’ottimo “Already, Always” pubblicato nel 2021 è prodotto da Aaron Dessner dei National. Bess Atwell commenta così il nuovo lavoro:

“Light Sleeper” parla della volontà di sentire. Mentre scrivevo l’album, mi stavo rendendo conto che da qualche parte lungo il percorso avevo avuto molta paura di sentire. Il disco riguarda l’affrontare questa realizzazione e trovare il coraggio di sfidarla. È ancora difficile per me credere di averlo realizzato con uno dei miei eroi… Aaron Dessner ha pubblicato un post con una mia canzone su Instagram all’inizio del 2022. Abbiamo iniziato a chiacchierare lì e prima che me ne rendessi conto , avevamo programmato di incontrarci all’All Points East e stavamo discutendo di fare un disco insieme. Mi ha detto che “Light Sleeper” è il primo album su cui ha lavorato in diversi anni che non ha scritto, il che è un grande onore. Il mio approccio su “Light Sleeper” è stato quello di abbandonare la preoccupazione per ciò che è bello e riconnettermi con il motivo per cui faccio le cose che faccio. Avevo paura di cantare davvero nel mio disco precedente, essendo arrivato a credere che non fosse bello o che avrebbe attirato l’attenzione su di esso. il fatto che io sia davvero una donna emotiva e quindi da non prendere sul serio. Questa volta volevo cantare davvero, volevo discutere delle mie paure e dei miei sentimenti, volevo connettermi e volevo esibirmi come volevo, perché lo faccio. Dopotutto, come posso scrivere un album sulla volontà di provare sentimenti e di avere troppa paura di cantare come intendo dire?

SWAN•SEAS – “Songs in the Key of Blue”
[Shore Dive Records]
indie-rock

Esordio per la formazione milanese che abbiamo seguito fin dagli esordi. Tra riverberi shoegaze e citazioni a un rock epico quasi di scuola anni ’80 (senza dimenticare l’approccio dei ’90), gli swan•seas dichiarano a pieni polmoni che il guitar-rock è tutt’altro che morto.

LENNY KRAVITZ – “Blue Electric Light”
[BMG]
pop-rock

In “Blue Electric Light”, dodicesimo dell’artista registrato nel suo studio alle Bahamas, risuonano le doti di Kravitz come autore, produttore e polistrumentista, poiché ha scritto e suonato la maggior parte degli strumenti da solo, insieme al chitarrista di lunga data Craig Ross. In definitiva, Kravitz ha realizzato 12 brani che riflettono la sua eredità di pioniere del genere, ma che sono anche saldamente ancorati all’energia del XXI secolo e oltre.

LA LUZ – “News Of The Universe”
[Sub Pop Records]
indie-rock

Dopo poco più di due anni e mezzo dall’uscita del loro omonimo quarto LP, è tempo di nuovo disco per La Luz.
Con un credo adattato dall’autrice di fantascienza Octavia E. Butler, un titolo dell’album tratto da una raccolta di poesie metafisiche e un’espansione della coscienza causata da una crisi personale, l’album vede la chitarrista e cantautrice Shana Cleveland abbracciare un mondo che cambia con amore incondizionato. “News Of The Universe” è anche un disco nato dalla calamità, un’opera di psichedelia oscura e bellissima che riflette l’esperienza della Cleveland, il cui mondo è stato sconvolto da una diagnosi di cancro al seno appena due anni dopo la nascita di suo figlio.

LA MUNICIPÀL – “Dopo Tutto Questo Tempo”
[Autoproduzione]
alt-rock

Un lavoro intimo e profondo che celebra le relazioni umane, quelle che resistono alle avversità della vita e quelle che si frantumano nel corso del tempo. Dopo tutto questo tempo è dedicato a quelle persone che negli anni sono rimaste vicino all’artista, nonostante tutto. Tra brani già editi e tracce nuove, le 12 canzoni che riflettono l’attitudine live attraverso sonorità alternative rock che uniscono accompagnamenti di chitarre a testi di un’ironia tagliente e profonda.

CARLOS NINO & FRIENDS – “Placenta”
[International Anthem]
jazz

Quarta raccolta a nome Carlos Niño & Friends pubblicata su International Anthem negli ultimi quattro anni.
“Placenta” è la prima release dopo “New Blue Sun” disco di André 3000 che Niño ha contribuito a suonare, produrre e scrivere.

FINOM – “Not God”
[Joyful Noise]
indie-rock

Duo indie-rock di Chicago formato da Sima Cunningham e Macie Stewart e prodotto in questa occasione da Jeff Tweedy dei Wilco.

ANDREW BIRD, ALAN HAMPTON & TED POOR – “Sunday Morning Put-On”
[Loma Vista]
jazz

Andrew Bird si affianca al batterista Ted Poor e al bassista Alan Hampton per un disco classic jazz nel quale fanno
capolino pezzi di Duke Ellington e Cole Porter.

TINY HABITS – “All For Something”
[Mom+Pop]

songwriting

“All For Something”, debut album di questo trio di cantautori che si sono conosciuti al Berklee College of Music nel 2022, raccolgie dodici tracce che esplorano insicurezze, nostalgia, amore, amicizia… producono Tony Berg e Will Maclellan già a lavoro con Boygenius e Phoebe Bridgers.

BILL MACKAY – “Locust Land”
[Drag City]

avanguardia, jazz, folk

Dopo cinque anni dall’uscita di “Fountain Fire”, Bill Mackay torna con un nuovo album solista nel quale la chiave degli arrangiamenti è un allontanamento dalle norme precedenti: oltre al brillante lavoro alla chitarra per il quale è noto, Bill suona una varietà di tastiere, dal pianoforte all’organo al sintetizzatore, estendendo la sua musica con i voicings disponibili, senza abbandonare la sua caratteristica brevità.

BRIAN ENO, HOLGER CZUKAY & J. PETER SCHWALM – “Sushi. Roti. Reibekuchen.”
[Groenland]
improv

“Sushi! Roti! Reibekuchen!” è il titolo del live album registrato durante il concerto del 27 agosto del 1998 che vedeva riuniti sul palco del Kunst-und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland di Bonn Brian Eno, Holger Czukay dei Can e J.Peter Shwalm, storico collaboratore di Eno. Il disco cattura parte delle tre ore di improvvisazione dei tre artisti ai quali si unirono Raoul Walton e Jern Atai del gruppo Slop Shop. Lo show, durante il quale il pubblico poteva mangiare i tre cibi che danno il titolo all’evento e al disco, fu interrotto solo dall’intervento della polizia e apparve all’epoca in streaming sul web nei primi giorni del neonato internet.

MACHINEDRUM – “3FOR82”
[Ninja Tune]
elettronica

A quattro anni di distanza dal precedente “A View of U” nuovo lavoro su Ninja Tune per Machinedrum. “3FOR82”, che ondeggia tra drum’n’bass e footwork, nasce lo scorso anno durante un viaggio al Parco Nazionale Joshua Tree.

LIONLIMB – “Limbo”
[Bayonet]
indie-rock

Ispirato da una tavolozza di colonne sonore di film italiani degli anni ’70, musica di girl group degli anni ’60 e ballate funk e soul, Stewart Bronaugh, titolare del progetto, riunisce queste influenze per inventare un suono coinvolgente tutto suo – con l’aiuto dello stretto collaboratore Joshua Jaeger, la cui batteria dal vivo porta una crudezza alla produzione meticolosamente stratificata di “Limbo”.

https://open.spotify.com/intl-it/album/4GTfd8DYEMox591YYFfUib?si=QYcl4CUNQr-rAZQDqcwlEA

THE JANITORS – “An Error Has Occured”
[Rocket Recordings]
psych-rock

Nuovo lavoro per la storica, oltre due decenni di musica, formazione psych-rock svedese.

YOUNG JESUS – “The Fool”
[Saddle Creek]
art-rock

John Rossiter torna sui suoi passi e riporta in vita gli Young Jesus. Il musicista di Los Angeles aveva abbandonato la musica all’indomani della pubblicazione “Shepherd Head” (2022) per dedicarsi alla permacultura. Chiamato in causa dal produttore Shahzad Ismaily Rossiter è tornato in pista confezionando un disco registrato totalmente in analogico. 

GIRL AND GIRL – “Call A Doctor”
[Sub Pop]
indie-rock

Le note stampa sono fragorose visto che parlano del disco dei Girl and Girl come di una scossa vitale ed elettrizzante per i sensi. È dai tempi dei primi lavori dei Car Seat Headrest o della brutalità emotiva di Conor Oberst nei panni di Bright Eyes che l’indie rock non riesce a essere così intimo e grandioso: il quartetto australiano guidato da Kai James mette a nudo i problemi di una vita – la salute mentale, l’obsolescenza programmata della razza umana – su una tela di indie rock che sembra al tempo stesso senza tempo e al momento giusto. Concordate?