Per la American Laundromat Record esce in questo inizio di 2009 una fantastica sorpresa per tutti i fan dei Cure. Una selezione di 16 fra i brani più belli della band rivisitati in chiave contemporanea e personalissima da alcuni degli artisti più significativi della scena indie: The Wedding Present, Tanya Donelly, The Brunettes, Grand Duchy, Dean & Britta, The Submarines, The Rosebuds, Joy Zipper, Elk City, e altri ancora.
La American Laundromat non è nuova a queste operazioni avendo già  rilasciato nel 2008 un tributo a Neil Young. Ora ci riprova con i Cure, band di culto per tutti quelli che musicalmente si sono formati negli anni 80.
I Cure hanno fatto un pezzo di storia della musica ed è inevitabile che tanti titoli che avremmo voluto vedere nella tracklist sono rimasti fuori ma è significativo il fatto che nella scaletta, a parte “High” non ci sono brani successivi a “Disintegration”, l’album che ha segnato il punto di svolta nella loro carriera e il loro successivo declino.

In apertura “Just Like Heaven”, la title track della raccolta, interpretata da Joy Zipper, noto duo indie pop newyorkese. Ed è subito un tuffo al cuore: le allegre schitarrate ci fanno immediatamente ripiombare indietro negli anni rivivendo come in un flashback le emozioni che i Cure erano in grado di regalarci.
Ma è solo l’inizio. A seguire “The Lovecats” il cui ritmo sincopato è ulteriormente sottolineato dagli scambi vocali (e dalle fusa) fra Tanya Donelly e Brian Sullivan (Dylan In The Movies) in un’interpretazione quasi da musical. E poi tutti i pezzi più belli e indimenticabili dei Cure: “Lovesong”, “In Between Days” in chiave rock californiano e la sognante “Friday I’m in Love” interpretata da Dean & Britta (ex Galaxy500, ex Luna).
Alcuni brani mantengono la loro riconoscibilità  mentre altri sono radicalmente trasformati e sono sicuramente quelli più interessanti. Stupenda per esempio “Jumping Someone Else’s Train” che diventa un cupissimo brano postrock con influenze shoegaze o la “Close To Me” degli Elk City cantata in modo ipnotico da Renèe LoBue o ancora “Let’s Go To Bed”, mascherata da pezzo dance synth pop anni’80 per cui Mark Almond potrebbe morire d’invidia.
“Catch”, interpretata dalla splendida voce di Sara Lov dei Devics si scioglie in una bossanova sensuale finchè non si arriva a una irriconoscibile “10:15 Saturday Night” interpretata da The Poems. In chiusura notevole anche “A Strange Day” rivisitata dalla nuova formazione Grand Duchy ovvero Violet Clark e il marito Black Francis ex frontman dei Pixies, ulteriore conferma che la classe non è acqua!

A parte l’emozione di riascoltare brani di tanti anni fa, la cosa più eccitante di questa raccolta è scoprire che, in qualunque modo siano stati interpretati, i pezzi dei Cure a distanza di 20 anni sono riusciti a conservare intatti il loro valore e la loro bellezza.
Un album imperdibile per chiunque ami la buona musica!!!

Cover Album
Just Like Heaven: A Tribute To The Cure
[ American Laundromat – 2009 ]
Similar Artist: Elk City, The Submarines, The Wedding Present
Rating:
1. Joy Zipper – Just Like Heaven
2. Tanya Donelly & Dylan In The Movies – The Lovecats
3. The Brunettes – Lovesong
4. Kitty Karlyle – In Between Days
5. Dean & Britta – Friday I’m In Love
6. Luff – Jumping Someone Else’s Train
7. The Submarines – Boys Don’t Cry
8. Elk City – Close To Me
9. The Rosebuds – The Walk
10. Elizabeth Harper & The Matinee – Pictures Of You
11. Cassettes Won’t Listen – Let’s Go To Bed
12. Devics – Catch
13. Julie Peel – A Night Like This
14. The Poems – 10:15 Saturday Night
15. Grand Duchy (Violet Clark & Black Francis) – A Strange Day
16. The Wedding Present – High