A Hawk And A Hacksaw
Dèlivrance

Ascolti “Foni Tu Argile”, brano d’apertura della nuova fatica degli A Hawk and A Hacksaw e pensi alla Serbia di Bregovic. Poi passi alla traccia successiva, “Kertèsz” e ti rendi conto che hai dinanzi qualcosa di piຠdi un normale disco etno-folk. “Dèlivrance” è un crocevia di suoni e mondi lontani tra loro, eppure cosà­ vicini da rendere la fusione tra diverse culture qualcosa di cosà­ immediato ed attraente.

In costante ricerca tra est Europeo, Medioriente e, perchè no, vestigie occidentali, il duo originario dello stato del Nuovo Messico (Albuquerque per la precisione) percorre un viaggio esplorativo tra i meandri della tradizione popolare senza tuttavia apportare grosse modifiche al classici presi in prestito. L’umore dell’opera è sostanzialmente andante allegro pur mantenendo alcuni frangenti di lieve introspezione, come l’ottima “Raggle Taggle” dove gioia e tristezza si tengono per mano in un intrigante girotondo. Colpisce oltremodo la ricchezza sonora proposta, grazie ad un arsenale musicale di tutto rispetto tra fiati, ottoni ed archi a supportare con eleganza le sinuose traiettorie melodiche tracciate nel corso delle dieci tracce in scaletta. Cambi di ritmo, caldi flussi musicali, vorticosi incroci di stili e polverose ascensioni sonore rendono “Dèlivrance” un prodotto appetibile anche ai meno esperti delle trame folk.

Nel complesso un lavoro che si allinea lungo una certa tradizione balcanicheggiante senza tuttavia limitarsi ad una mera operazione imitativa. Certo il contributo personale dei due musicisti statunitensi avrebber potuto essere piຠmarcato come in “I Am Not A Gambling Man”, una delle migliori tracce offerte, ma tutto sommato la nuova creatura firmata Barnes e Trost riesce a ritagliarsi un posto di rilievo nel mare delle uscite recenti.

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