Emozione alle stelle per il fantastico ritorno di Victor Pakpour e Wyatt Ininns. Stiamo ovviamente parlando dei nostri favoriti Ruby Haunt, che tornano a breve distanza dal bellissimo “Watching the Grass Grow” (settembre 2021). Se in quel disco prevaleva un taglio slowcore, intrecciato con fotografie crepuscolari e rurali con un sapiente tocco dream-pop, ecco che con questo nuovo “Cures For Opposites” la band fa un tuffo nel suo passato, tornando a quel sound più elettronico e minimale che caratterizzava le prime uscite, quando eroi come New Order erano un riferimento forte e un gusto malinconicamente struggente avvolgeva i brani del gruppo.

I Ruby Haunt si muovono alla perfezione nei toni bassi, quelli che ci lasciano con la pelle d’oca, toccando emozioni, nervi scoperti, le suggestioni del cuore che ci costringono a stare svegli la notte perchè la testa e il cuore vanno all’unisono. Andamenti morbidi, circolari che ci ipnotizzano, ci catturano e non ne possiamo fare a meno, sopratutto nei primi tre brani, usciti come singoli. Poi nella seconda parte del disco il suono è più scarno, basato sui synth, gli anni ’80 un fantasma che aleggia, ma che non ci disturba. Lacrime inevitabili sul giro di tastiera così evocativo di “Pocketknife” che ci porta dritti alla colonna sonora di un film epocale come “Drive”, il ritmo più incalzante di “Still Life” e “Diving Bell”, che pare un pezzo dei Joy Division con gli spigoli, in apparenza, meno taglienti ma capaci comunque di lasciarci segni indelebili e poi la chiusura alla moviola di “Northern Rivers” a cui affidare i nostri sogni, mentre gli occhi si chiudono, cullati da tanta dolce magnificenza.

Una band che ormai non ha più nulla da dimostrare, un gruppo favoloso che meriterebbe lodi, visibilità  e amore. Noi di IFB ve lo diciamo da tempo…i Ruby Haunt sono bravissimi. Un nuovo disco magnifico.

Listen & Follow
Ruby Haunt: Bandcamp