Partono le prime note di “Born Into A Light” ed è già  pagato il tributo a Neil Young, ma su questo non c’erano dubbi. La sensazione forte, che nasce immediatamente, è quella di trovarsi tra le mani un signor disco. Nonostante una proloficità  al limiti della saturazione, Ryan Adams riesce ancora a deliziare il palato di chi è ormai abituato alle sue numerose scorribande nei territori dell’alt-country.

Ad ascoltarlo nasce il desiderio di restare sul ciglio di quella piccola strada di campagna, seduti ad ascoltare i rami degli alberi carezzati dal vento a migliaia di chilometri da quegli enormi ammassi di parallelepipedi di cemento che sono le grandi città . Nessun rumore sintetico, solo la natura e i pensieri ciondolanti di un pomeriggio di tranquilla solitudine. Però poi certe note prendono inaspettatamente a schiaffi: se ci si aspettava un’altra collezione di languide ballate, arrivati alla quarta traccia, “Magick”, ci si ritrova tra le mani una secchiata di gelido rock’n’roll che sembrava dimenticato.

Di colpo si esce dal romantico torpore delle parole sussurrate e ci si mette ad urlare, a correre sotto una pioggia antica con cui ti ci potresti dissetare. Paghiamo il nostro tributo all’autunno morente, inermi attendiamo il grande gelo tra le braccia di queste canzoni ordinate, rassicuranti come un bicchere di latte caldo ed un cucchiaio di miele quando abbiamo mal di gola.
E’ il solito album di Ryan Adams, ma forse qualcosa in più, soprattutto nell’andamento dei brani, qui meno isolazionisti e più freschi. Non si fa certo desiderare il Nostro, vista la frequenza con cui pubblica dischi, però sa come sorprederci se vuole. E poi, al calare della sera, ritrovarsi ad ascoltare la conclusiva “Stop”, in cui la voce e le note di piano mutano in una struggente favola della buonanotte mentre fuori piove e Lei è stretta saldamente tra le vostre braccia è una cosa che non ha prezzo. A questo giro, Ryan ci ha proprio regalato tutto il possibile.

Cover Album
Band Site
MySpace
Cardinology Similar Artist: Whiskeytown, Neil Young, Uncle Tupelo
Rating:
1. Born Into A Light
2. Go Easy
3. Fix It
4. Magick
5. Cobwebs
6. Let Us Down Easy
7. Crossed Out Name
8. Natural Ghost
9. Sink Ships
10. Evergreen
11. Like Yesterday
12. Stop

RYAN ADAMS su IndieForBunnies
Recensione “EASY TIGER”