Shannon Stephens
The Breadwinner

Prima l’esperienza con i Marzuki, gruppo Indie ““ Folk dove militava pure Sufjan Stevens, poi l’omonimo debutto solista di ben dieci anni fa. Oggi, il ritorno sulle scene.
Shannon si è sistemata e sposata, e in questi anni non ha fatto altro che curare il suo nido familiare, che in “The Breadwinner” rimane protagonista, come evocato dal fugace scatto di copertina che la ritrae (in parte) intenta a suonare la chitarra sul divano di casa. Infatti, il suo ritorno discografico è stato registrato per intero nella sua abitazione di Seattle, in modo tale da permetterle anche di giocare con la figlia o di dare l’acqua alle piantine tra una registrazione e l’altra.

Leggendo la premessa, si potrebbe pensare che il disco possa suonare almeno un po’ Lo ““ Fi. Però, non è così. Siamo davanti, invece, a dieci curatissimi episodi che strizzano l’occhio al folk, al pop e ad arrangiamenti caldi ed avvolgenti, come se la Stephens volesse farci rivivere le atmosfere casalinghe da lei vissute in questi ultimi anni.
L’aria che si respira è quella delle serate passate al focolare, sul divano con la coperta sulle gambe. “The Breadwinner” è un disco ideale per chi ama esser cullato e riscaldato dai dolci accordi di una chitarra acustica in una fresca giornata autunnale, circondato da archi, tastiere e pianoforti che contribuiscono ad arricchire in maniera eccellente l’assai riuscita veste sonora del disco. Si fanno abbastanza sentire le influenze della Cat Power più intimista e della PJ Harvey più pastorale degli ultimi lavori, in una veste magari più solare e meno “‘cupa’.

Qualitativamente, il tutto si mantiene su livelli più che buoni, lasciandosi ascoltare con vero piacere, e riuscendo a restare nel lettore anche dopo diversi passaggi. Un discreto rientro.

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