Quando Joe Steer sedeva in una camera londinese a scrivere, interpretare e registrare le sue piccole perle musicali non pensava probabilmente che sarebbe stato definito, nel giro di qualche anno, uno degli astri nascenti della scena indie ““folk britannica. E forse non lo pensa tuttora il ragazzo del Devon, che ama i Penguin Cafè Orchestra, ascolta Jeff Buckley, Beatles e Paul Simon. Il polistrumentista e “‘papà ‘ dei Broadcast 2000 considerava infatti quella registrazione tra le mura domestiche niente più che una “prova generale” per canzoni che qualcun altro avrebbe dovuto cantare al posto suo.

A distanza di due anni dall’uscita dell’EP “Building Blocks”, Steer torna invece con l’omonimo Broadcast 2000 a comporre, arrangiare e registrare come vocalist e unico musicista, affiancato da Tom Hobden (Noah and the Whale) e dal suo violino, avvalendosi di James Elliot (Bloc Party / Kaiser Chiefs) per la produzione.
Introdotto magnificamente da un brano come “Rouse your Bones” e riproposte le bellissime “Get up and go” and “Don’t Weigh me Down” dal precedente EP, Broadcast 2000 perde forse un pò di brio rispetto a “Building Blocks” e a brani come “Pep Talk” e “Everybody and Me”. Ma il lavoro di Steer si conferma – per stessa affermazione dell’autore- come un lavoro di pura estetica musicale; fatto di arrangiamenti accattivanti, colorito da archi ukulele e xilofono, accompagnato da testi lievi, che non inducono elucubrazioni mentali e non deviano l’attenzione e l’orecchio dell’ascoltatore.

Le canzoni di Broadcast 2000 sanno di prati umidi e cieli tersi, suonano campanellini per il bambino che è in tutti noi. Le composizioni di Steer danno un gusto immaginifico al quotidiano più semplice (come in “Gonna Build a Mountain” I’m gonna build a mountain from a little hill [“…]I’m gonna build a daydream from a little hope [“…]I’m gonna build a mountain and a daydream and I’m gonna make “‘em both come true/costruirò una montagna da una piccola collina[“…] costruirò un sogno ad occhi aperti da una piccola speranza[“…] costruirò una montagna ed un sogno ad occhi aperti e farò che entrambi diventino veri). Ed è esattamente un prodigio della semplicità  questo piccolo gioiello di indie-folk; per niente presuntuoso, per niente invasivo. Un carillon degli anni 2000, che suona dal vivo grazie ad una piccola orchestra di musicisti londinesi. E’ la piccola orchestra che vorremmo ci seguisse mentre camminiamo per strada e che vorremmo avere di fianco al letto a notte fonda, per poter dire: Suonane ancora una Joe. Prima di addormentarci.

Broadcast 2000
[ Gronland – 2010 ]
Similar Artist: Penguin Cafè Orchestra, Noah And The Whale, Paul Simon, Jeff Buckley
Rating:
1. Rouse Your Bones
2. Your Own Worst Enemy
3. That Sinking Feeling
4. Get Up And Go
5. I Hold My Breath
6. Gonna Build A Mountain
7. All Is Said And Done
8. Don’t Weigh Me Down
9. The Outsider Steps Inside
10. Take The Props Away
11. Changing Moves