C’è chi lo chiama glo-fi, chi preferisce definirlo dream-pop, eppure la formula è sempre la stessa. Tra il delicato e il lo-fi, troppo intimo per rientrare nei canoni del rock e troppo elettrico per essere folk. Lo si può avvicinare ad uno shoegaze poppeggiante, giusto per far contento chi ha una predilizione per le etichette.Una tendenza in ascesa, iniziata con i Pain of Being Pure at Heart e continuata con The Naked and Famous, fino a diventare quasi abusata.

I Seapony di Danny Rowland, Jen Weidl e Ian Brewer hanno cavalcato questa nuova onda nel 2011, rilasciando il primo disco per la Hardly Art. “Go with me” è stato apprezzato per il suo essere solare ma malinconico, un bedroom-pop quasi estivo (da colonna sonora di un tramonto sulla spiaggia più che delle feste notturne con surfisti molesti).Un anno dopo i Seapony tornano con questo “Falling”, che già  dal primo ascolto si presenta come più autunnale e corposo. Nonostante non manchino le atmosfere nostalgiche e delicate, le atmosfere lo-fi e il riverbero di chitarra (“Outside”, “Prove to Me”, ) si possono percepire dei richiami surf-pop già  sentiti con il fenomeno Drums (“Fall Apart”) che tendono al tropicalia (“Be Alone”, “Never Be”), riprendendo in “Sunlight” quella impostazione rock and roll delle ballad a là  Elvis dei primi anni ’50, in questo caso perfette per una serata in spiaggia. Il tutto sempre senza mai osare troppo (salvo i Belle & Sebastian di “Tell Me So” e “Follow”) e con una patina di malinconia e tristezza che davvero sembra avvicinarsi pericolosamente al folk da cameretta di Alessi’s Ark.

Un album gradevole, estremamente delicato, più indicato nei pomeriggi sotto il piumone che nei pic-nic estivi. Ottimo rimedio per gli inguaribili sognatori.

Falling
[ Hardly Art – 2012 ]
Similar Artist: Alessi’s Ark, The Pains Of Being Pure At Heart
Rating:
1. Outside
2. Tell Me So
3. What You Wanted
4. Follow
5. Be Alone
6. No One Will
7. Never Be
8. Sunlight
9. Prove to Me
10. Fall Apart
11. See Me Cry
12. Nothing Left