Niccolò Contessa ritorna in circolo dopo due anni da quel debutto folgorante che è stato “Il Sorprendente Album D’Esordio De I Cani”. Un fenomeno indipendente musicale tutto italiano, che ha creato fazioni contrapposte simili a tifoserie calcistiche. Perchè I Cani non hanno vie di mezzo tra i propri ascoltatori. C’è chi li disprezza (fate un giro sui commenti postati sotto i video su You Tube per farvi un’idea) e chi li ama follemente (vedi nei loro concerti). Ovviamente c’è chi non li conosce ancora, ma questo aspetto lo metteremo da parte per questa volta.

Grande curiosità  accompagnava questo secondo capitolo, prodotto in collaborazione con Enrico Fontanelli degli Offlaga Disco Pax. 11 brani come nel 2011, ma questa volta nessuno di quelli presenti potrà  folgorarvi come fecero “Velleità “, “I Pariolini di 18 anni” o “Post-Punk”. I nuovi brani sono diversi nel succo e nello stile. Un suono meno acido e dei testi meno autoreferenziali. Già  perchè in Niccolò c’è un percorso di crescita in atto, che porta a provare nuove cose e raccontarne delle altre. Non è più solo Roma e il mondo hipster ad essere citato. C’è qualcosa che va oltre a questo microcosmo, da descrivere e raccontare attraverso la musica. C’è autocritica a se stesso, alla società  individualista, al concetto di moda e non solo. C’è tanto altro, che solo l’ascolto attento di questo disco potrà  farvi scoprire. Come ad esempio la nostalgia distaccata di “Corso Trieste”, con la partecipazione dei Gazebo Penguins. Oppure il disincanto in chiave pop di “San Lorenzo” o la violenza elettro-punk di “FYBC (Sfortuna)” con il suo ritornello rabbioso.

A mio parere, il secondo disco de I Cani è sicuramente meno sorprendente del capitolo precedente. Ma fermarsi ai primi ascolti, può risultare un errore. Di fondo la realizzazione di questo nuovo capitolo nascondeva diverse insidie, come ad esempio bissare il successo del primo disco, un compito troppo arduo da superare. Rimane nel suo complesso un discreto disco, con una scrittura affinata e diversi buoni pezzi da cantare a squarciagola nei prossimi concerti che verranno.
Che ovviamente attenderò con impazienza.