A due anni di distanza da “In The Mountain In The Cloud”, tornano i Portugal. The Man. A questo giro si sono affidati alla mano esperta di Danger Mouse, seduto in cabina di regia, pronto a dare un ordine all’esplosività  del gruppo capitanato da John Gourley.

In “Evil Friends”, settimo album in studio della band di Portland – ma originaria dell’Alaska -, ritroviamo tutte le loro peculiarità , che spaziano dal Folk all’Indie ““ rock, dal Progressive alla Psichedelia, fino ad arrivare al Pop. Elementi che non sempre vanno d’amore e d’accordo: ma pare che nei Portugal. The Man il peso di questa convivenza non si senta affatto, poichè nessuno dei dodici brani del disco risulta costruito a tavolino, forzato o ostico in maniera  particolare. Il minimo comune denominatore del disco è infatti il Pop, che il quartetto prova, nel disco in questione, a far risaltare maggiormente rispetto ai lavori precedenti.

Le canzoni, nonostante l’apparente disomogeneità  della scaletta, scorrono via in maniera assai piacevole, con la stessa naturalezza con la quale sono state concepite: tralasciando l’originalità  ad ogni costo, scavalcando le barriere dei generi; con la semplicità  di chi vuole solo scrivere buoni pezzi, divertendosi e facendo divertire; emozionandosi e trasmettendo le stesse emozioni a chi ascolta.

Non si eccede in lungaggini, e a livello di suoni le cose funzionano a dovere: che si parli di chitarre acustiche, di distorsioni, di pianoforti o di tastiere, poco importa. E qui non si può certo dire che il lavoro di Danger Mouse non abbia influito sulla veste sonora.

Siamo dunque davanti a un disco che senz’altro rappresenta un ulteriore salto di qualità  per il gruppo, che non ha mai sfornato capolavori, ma sempre buoni pugni di canzoni: alle volte bellissime, in altri momenti carine, in altri ancora prescindibili. In “Evil Friends” la Storia si ripete, ma nei Portugal. The Man c’è, ad oggi, una maggior consapevolezza dei propri mezzi e dei propri limiti, che in musica è sempre una cosa salutare, così come lo è il prendersi poco sul serio. E anche in questo campo, col loro fare un po’ zingaresco e cazzone, i ragazzi sanno difendersi piuttosto bene.