In Svizzera c’è una piccola oasi musicalmente felice che si chiama On The Camper Records. Lì dentro personalmente trovo tutto per sfogare il mio desiderio di ascoltare un tipo di indie rock inesistente nel nostro paese. I Peter Kernel rappresentano la punta di diamante capace di brillare ormai a livelli altissimi, senza perdere nulla in smalto ed inventiva.
Francesca Lago l’avevamo lasciata lì, senza mai mollarla definitivamente la ritroviamo con un nuovo lavoro e dobbiamo entrare in un territorio diverso.

“Mirrors Against the Sun” inizia carico di un’ansia compositiva, la ricerca di storie e di vie appare filtrata tra ululati e voce declamatoria. “Where Do We Go” trascina dentro “Odd One Out”, pezzo dalla ritmica accelerata dove un rock ancorato a vecchi schemi si sposa alla perfezione con le visioni di Francesca. Con il violoncellista Zeno Gabaglio e il polistrumentista Leziero Rescigno – pensateci quando vi lamentate del vostro secondo nome – il disco prosegue allentando la tensione. “DNA” rallenta, note ben scandite e fantasmi, mostrando grande attenzione e padronanza della forma canzone. Il rock di “Modular C” viene dagli ultimi anni del secolo scorso, la voce di Francesca guida nel deserto. La ricerca sonora qui trova terreno fertile e il finale di “The Desert” è una cavalcata che forse rappresenta il punto più alto del disco. “Greedy” – sarà  per le percussioni e i cambi di ritmo più repentini – non ci fa dimenticare il punto di partenza. “Horses”, l’ultimo pezzo di “Mirrors Against the Sun”, unisce le anime del disco: tra alternative e rock più basico, con la voce particolare e così adatta a navigare sia dentro che fuori i soliti schemi del genere.

In definitiva un buon disco, con qualche pausa di troppo, ma ottimi spunti sparsi tra le dieci tracce.