Certi dischi sono contenitori di emozioni e pensieri, album fotografici di ricordi che avevano bisogno della colonna sonora adeguata per diventare immortali. “Be Here Now” è, per me, nello stesso tempo cassa di risonanza e scrigno di memorie da batticuore, che siano belle o brutte poco importa.

Ricordi legati a esperienze di vita, ovviamente, ma anche flash pazzeschi legati al disco stesso. Per le cose personali magari ne parlerò a voce con voi, lettori, davanti a una birretta se mai avremo occasione di incontrarci, per quanto riguarda il disco, beh, direi che questa è la sede giusta.

Gli Oasis erano usciti vincitori dalla battaglia musicale (vera e/o presunta) con i Blur, si sentivano i numeri uno al mondo e l’esaltazione dei fratelloni era a i massimi livelli. “(What’s The Story) Morning Glory?” aveva fatto il botto, il tour era andato benissimo, ma essere in cima al mondo pesa, nella testa e nel fisico e sopratutto bisogna essere pronti a dare un seguito dignitoso a un disco così celebrato: le attese e le aspettative sono altissime.

La ricetta di Noel è semplice: il nuovo disco sarà  lo specchio perfetto della vita della band stessa. Quindi? Beh, tutto è portato all’eccesso, a dismisura. Suoni, lunghezza dell’album, arrangiamenti, sovraincisioni. Tutto elevato alla ennesima potenza. Alla fine il disco sarà  un mix di egocentrismo, megalomania e gli abusi di droghe spingeranno l’asticella fin troppo in alto, talmente su che poi il limite del buongusto musicale verrà  abbondantemente superato e si entrerà  in zona delirio di onnipotenza.

Ricordo come fosse ieri l’attesa spasmodica per “D’You Know What I Mean”, un singolo epico, con un video altrettanto magniloquente. Il sound è psichedelico e rumoroso, sembra così lontana la freschezza guitar-pop del precedente lavoro. E siamo sui 7 minuti. Gli Oasis mettono sul tavolo un piatto che qualcuno trova indigesto, pretenzioso, rischioso. Non è un caso che forse più del singolo stesso venga quasi apprezzata maggiormente la b-side “Stay Young”, fresca, immediata e diretta (e dannato Noel che l’hai lasciata fuori dal disco in favore della nenia funebre “Magic Pie”!). Sta di fatto i fan si dividono tra l’esaltato, lo spiazzato e l’atteggiamento che si percepisce maggiormente è quello dell’attesa…vediamo un po’ dove si andrà  a parare.

Il 21 agosto arriva e già  dalla copertina del disco si nota che il tripudio visionario l’ha fatta da padrone con riferimenti visivi a destra e a manca. Il primo ascolto è, almeno per chi vi scrive, un giro sulle montagne russe, con le cavalcate indie-rock che entrano subito in circolo e qualcosa di sfinente che non vedi l’ora che finisca. Alla fine questa sensazione mi perdurerà  praticamente sempre. Ci sono canzoni come “My Big Mouth” che hai voglia di sentire in loop, con le chitarre belle sature che viaggiano a mille e altre come “All Around The World” che sono così ridondanti e pesanti che ne esci stremato. Le mezze misure non esistono in un disco in cui Noel in fase di produzione gioca davvero pesante, probabilmente lui stesso bello gonfio di sostanze e in pieno trip allucinato. Dove si può riempire e diventare barocchi Noel lo fa, vedi “Stand By Me”, dove può farci commuovere ecco che ci spezza realmente il cuore con la malinconia totale di “Don’t Go Away”, dove può uscire dai suoi schemi classici ecco che si inventa il mix Led Zeppelin-Bon Jovi di “Fade In-Out”…insomma ci siamo capiti, l’importante è esagerare sotto ogni aspetto (e lasciatemi dire che in questo disco pure Liam esagera, offrendo forse le interpretazioni migliori della sua carriera).

Le vendite sarano ovviamente eclatanti, ma qualcosa comincia a non girare più per il verso giusto. La critica si divide, i fan pure. 20 anni dopo “Be Here Now” è ancora carico, pomposo e imponente, divisivo come a suo tempo e dire che lo si ascolta tutto con piacere non credo sia affatto vero. Eppure l’inizio della parabola discendente del gruppo ha ancora il suo fascino indelebile, come guardare l’Elvis fuori forma e sudato rispetto a quello splendido degli esordi.

Dannato “Be Here Now” così imperfetto, eppure così irresistibile.

Pubblicazione: 21 agosto 1997
Durata: 71:13
Dischi: 1
Tracce: 12
Genere: Britpop, Rock alternativo
Etichetta: Epic Records, Sony Music
Produttore: Owen Morris, Noel Gallagher
Registrazione: Abbey Road, AIR Studios, Master Rock, Orinoco Studios di Londra e Ridge Farm nel Surrey, Regno Unito; Novembre 1996 – Aprile 1997

Tracklist:
D’You Know What I Mean?
My Big Mouth
Magic Pie
Stand By Me
I Hope, I Think, I Know
The Girl In The Dirty Shirt
Fade In-Out
Don’t Go Away
Be Here Now
All Around The World
It’s Gettin’ Better (Man!!)
All Around The World (Reprise)