C’è una domanda che ormai mi assilla da circa due anni ed è la seguente: “ma il revival garage è effettivamente morto”? Per farla chiara intendo quel garage alla maniera di Jay Reatard, quel garage ’60 al suo stato successivo. Ormai le “vecchie” band come gli Oh Sees e i King Gizzard and The Lizard Wizard hanno evoluto il loro suoni, facendoli diventare unici e inconfondibili, così anche Ty Segall, i cui vecchi suoni (come nel album “Lemons”) sono lontani ricordi, il che comunque può anche essere un bene, sopratutto alla luce di un ultimo lavoro, “Freedom’s Goblin”, che è una bomba.

Con ormai più di una decina di album e vari progetti musicali tra cui Fuzz e Gà’GGS il nostro riesce ancora a diversificare le sue opere. In quetso “Freedom’s Goblin” ci sono un sacco di tracce, è l’album più lungo che abbia mai creato ed ogni traccia è ben diversificata: pezzi garage uniti con una sezione di fiati, tracce che assomigliano ad “Emotional Mugger” o comunque ad album precedenti, stravaganze come “Despoiler of Cadaver” che sembra quasi un pezzo ‘Funky Dance’, tracce molto tranquille con la chitarra acustica (che paradossalmente sono anche le migliori) tra cui “My Ladie’s on Fire”, davvero ben fatta e godibile nella sua interezza, anche se alcune volte le linee vocali mi ricordano gli Wand, ma direi che è normale, visto che qualche volta collaborano insieme e si ritrovano anche a suonare tra di loro.

Tirando le somme, sto garage è morto oppure no? “Sni”, ovvero si è no. Ci sono tante band che ancora fanno questo genere, come ad esempio i Meatbodies e anche nella nostra penisola stanno sbucando sempre più band garage (anche se siamo come sempre in ritardo), però non è un genere che si evolve velocemente, ci mette un po’ ad ingranare ma pian piano c’è la sta facendo, e anche Ty segall, come altri suoi illustri colleghi, sta cercando di migliorarsi sempre di più e diversificare il suo stile in modo da essere multicentrico in qualsiasi contesto musicale. Morale della favola,   se volete un album per questo inizio 2018 che possa soddisfarvi e soddisfare la vostra voglia di musica, beh, “Freedom’s Goblin” è una scelta obbligata.

Foto Credit: Denee Segall