Attiviamo il radar e scandagliamo in profondità  un universo musicale sommerso. Ogni settimana vi racconteremo una band o un artista “‘nascosto’ che secondo noi merita il vostro ascolto. Noi mettiamo gli strumenti, voi orecchie e voglia di scoperta, che l’esplorazione abbia inizio (e mai una fine)”…

Scozzesi di Glasgow (storicamente fucina di talenti), influenze nette dalla new wave di matrice albionica anni ’80 e dell’alt-rock di più ampio respiro, un occhio sempre aperto su quello che il mondo musicale riesce a tirar fuori, una propensione naturale alla melodie e a quanto di buono il pop possa offrire, un nome che non è difficile riportare ad un gioco di parole: ecco qua The Van T’s, ovvero le gemelle Chloe e Hannah Van Thompson (voce e chitarra), Joanne Forbes (basso)  e Shaun Hood (batteria), unico uomo della band formatasi nel 2013, inizialmente come duo semi-acustico delle due sorelline.

Inizialmente, qualche battaglia delle band, qualche demo, qualche cover (come “Dakota” degli Stereophonics), poi la faccenda si fa più concreta: gli EP “Laguna Bane” del 2015 e “A Coming of Age” del 2016, le prime apparizioni di rilievo al T in The Park o al Great Escape Festival, la spalla a mostri sacri come Jesus & Mary Chain e a Wolf Alice, Honeyblood e Rat Boy, quel suono rock che da surf e college vira in territori più noise, ruvidi, acidi e post punk, grunge e shoegaze,  senza mai dimenticare però un gusto melodico ed armonico che contraddistingue tutta la produzione.

Ci sono tanti, come detto, echi  rock guitar del passato dentro, dagli Smiths ai Pixies, dagli Stone Roses ai My Bloody Valentine;  e ancora avanti allora, con altre uscite come i singoli “Fun Garà§on”, “Fresh Meat”, “Bittersweet”, fino alla recentissima “Suis-Je Cool?”, resa pubblica pochi giorni fa, che confermano  in toto  quanto sopra.


Negli ultimi due anni è stato  facilissimo vederli in concerto nei migliori club di Scozia, e non sono rare nemmeno le loro apparizioni in giro per il Regno Unito: è il giusto trampolino di lancio per uscire dall’isola e provare la conquista di terre contintenentali? I numeri ci sono tutti…