“Run Fast Sleep Naked” è il primo album pubblicato dal cantante sotto il nome di Nick Murphy. L’ex Chet Faker ha dunque, finalmente, optato per la sua vera identità , abbandonando lo pseudonimo che l’ha reso famoso.

Il nuovo lavoro dell’artista arriva a distanza di cinque anni dal precedente “Built on Glass” (2014). Ad annunciare il secondo album, circa un mese fa, ci ha pensato il vibrante lead single “Sanity”, accompagnato da un video diretto da BabyBaby e girato alle Canarie.

Il processo creativo dietro “Run Fast Sleep Naked” ha portato il musicista a percorrere tutto il globo: partendo dal suo appartamento a New York, passando per uno studio di registrazione a Tokyo, per il salone di sua nonna ed un appartamento fittato e condiviso con la sua famiglia in Nuova Zelanda.

è naturale per l’artista, dunque, ritrovare orizzonti e colori diversi e ricombinarli in modo tale da creare un puzzle dalla forma quantomeno insolita. Il risultato è, effettivamente, avvincente.

L’album si apre con “Hear It Now”, una sentita dichiarazione d’intenti che vira in un finale modellato su dei toni sciamanici. Segue “Harry Takes Drugs On The Weekend”: una ripetitiva ballata dance dall’allure mistico-divina.

“Sanity” è, probabilmente, uno dei pezzi in cui si avverte maggiormente la scelta di Murphy di “arruolare” 15 musicisti ed un’orchestra al completo. Il brano, fresco e leggero, affronta il tema della follia potenziale a suon di percussioni e sintetizzatori, sfociando in accordi insistemente funky. Un grande giro di boa per il cantante, che decide di abbandonare (o forse mettere solo in pausa) la propria vena urbana e nostalgica.

“Sunlight” si pone tante domande ed arriva ad una conclusione dal finale stellare. “Some People” è un’ode ai cieli ed ai deserti che gli uomini si portano dentro. Il finale è inaspettato ed abbellito da una virata volutamente acida. “Yeah I Care” scorre veloce e fluida e si perde in un caleidoscopio di variazioni sul tema.

“Novocaine and Coca Cola” è quasi una moderna ballad urbana, tanto stravolta quanto morbida: facilmente assimilabile ad un romantico doposbornia. Un gran bel pezzo che mette in risalto le qualitá canore di Murphy abbinandole ad un riuscitissimo sottofondo musicale. “Never No” è tutta batteria e trombe epiche. “Dangerous”, invece, è un mix pop che supplica in ginocchio: uno strano prodotto musicale. Forse il pezzo che più si discosta dalla precedente musicalità  fakeriana, abitualmente più spessa e genialmente malinconica.

“Believe” parte come un lento pezzo interpretato al pianoforte e vira gradualmente in un canto robotico che ha in sè qualcosa di profondamente lunare. “Message You At Midnight”, pezzo conlusivo dell’album, è probabilmente anche il più riuscito. Dei bellissimi violini che accompagnano un inno all’amore contemporaneo. Una confessione che è un’escalation di slanci repressi e volontà  deboli. Brandelli di cuore che non sperano più in una risposta dell’amato/a, ma che decidono comunque di mettersi a nudo oltre il dolore.

“Run Fast Sleep Naked” è un bel disco multisfaccettato, che è stato ponderato a lungo e per bene. Forse è stato fin troppo tirato a lucido, forse no. Nick Murphy vince comunque la scommessa e lo fa giocando finalmente a carte scoperte.

Credit Foto: Willy Lukatis