Si rivedono i veterani norvegesi Beezewax, il cui primo album è datato addirittura 1997. Il nuovo “Peace Jazz” è un disco classico se vogliamo: indie-guitar-pop che scorre via piacevole, nessuna voglia di strafare o di uscire da binari ben prestabiliti.

Quando c’è da sporcare un po’ le chitarre, alzare il ritmo e sembrare dei Teenage Fanclub nordici ecco che i nostri sanno il fatto loro, ma anche quando arriva il momento di estrarre dal cilindro il mid tempo che segue le esatte coordinate della pop song ecco che i Beezewax non si fanno trovare impreparati (“Closer” che vede la partecipazione della divina Sophie Pettit dei Night Flowers è deliziosa), senza contare che c’è spazio pure per la ballatona con “The Conduit”.

Alla fine l’anima del disco è tutta nella canzone finale, che da anche il titolo all’intero lavoro, in cui un po’ tutto il sound della band trova la summa: la ricerca di una melodia pulita e classica, gli arpeggi della chitarra, il synth che da un po’ di tono al suono, la voce morbida e poi il ritmo che sale e la chitarra che s’ingrossa un po’.

I Beezewax giocano una partita classica, ma non per questo vanno disdegnati.