Allora, facciamo un po’ di ordine. Si fa un certo parlare di questa fanciulla (18 anni) dal nome d’arte complesso (vero nome è Bea Kristi). Londinese (ma è nata nelle Filippine), ha firmato per l’etichetta più cool del momento, ovvero la Dirty Hit (quella dei 1975, di cui la fanciulla si professa grande fan) e ha già  qualcosa alle spalle.
“Patched Up” (2018) non è davvero nulla di che, con questo approccio da cameretta e la vocina flebile flebile: una gran paura di non disturbare e di non fare rumore, con la propria chitarrina in cameretta. Insomma trascurabile. Poi ecco “Loveworm” e qui le cose migliorano un po’. Siamo in territori un po’ più corposi: ritmi bassi, andatura leggermente dream-pop per un guitar-pop che sa essere delicato, aprendosi a fragili e sottili melodie, ma che nasconde una voglia di alzare i volumi, per ora ancora contenuta.

Il nuovo singolo sembra dimostrarci che questa voglia ora è stata soddisfatta. “She Plays Bass” (dedicata alla sua bassista Eliana) parte leggera e poi ecco che profumi indie-rock anni ’90 si fanno magicamente strada, avvicinando la fanciulla a magie targate Hatchie.

A quanto sembra, gli ispiratori delle prossime mosse sonore della fanciulla dovrebbero essere Pavement e Sonic Youth e a noi la cosa intriga parecchio. Le chitarre sporche del finale del nuovo singolo ci piacciono assai!