Mentre ancora siamo coinvolti da quello che è un susseguirsi di voci sulle reali condizioni di salute di Franco Battiato, con nelle orecchie il nuovo singolo “Torneremo ancora”, unico inedito della sua ultima (purtroppo in tutti i sensi) antologia, visto l’annunciato ritiro dalle scene, ci ritroviamo proprio oggi a omaggiare un suo magnifico album, pubblicato il 22 ottobre di 20 anni fa.

Come tutti i più grandi, lui che molti definiscono “Maestro” e che per una folta schiera di artisti più giovani è considerato alla sorta di un vero guru, ha sempre riconosciuto i meriti altrui e con il progetto “Fleurs” – articolato in ben 3 album usciti nell’arco di quasi 10 anni –   si è voluto cimentare nel rifacimento di brani di colleghi cantautori italiani e grandi della musica internazionale, denotando  grande umiltà , ma soprattutto un grande amore per la musica.

Lo ha fatto in maniera oltremodo rispettosa, filologica da una parte ma assolutamente personale dall’altra, laddove è riuscito nella mirabile impresa di fare accomunare, con raffinati arrangiamenti talvolta al confine con la musica classica che tanto ama, artisti provenienti da mondi lontanissimi (per citare un altro dei suoi album più belli) come Rolling Stones e Charles Aznavour, Fabrizio De Andrè e Richard Anthony, fino a Sergio Endrigo, Jacques Brel e altri ancora, pescando anche nell’antica canzone napoletana.

Gli inediti firmati col compianto filosofo Manlio Sgalambro, con cui Battiato dagli anni ’90 incise alcune delle sue canzoni più importanti, sono solo due ma di gran pregio e mantengono inalterato quell’afflato lirico e sonoro perennemente in bilico tra l’aulico, il romantico, il toccante e il solenne, presente in tutto il disco.

Vista la ricchezza e la varietà  delle emozioni evocate e la ragguardevole qualità  della proposta, risulta quasi riduttivo definirlo solo un album di riuscite cover, e “Fleurs” rappresenta a ben diritto uno di quei casi musicali  intrisi di magia e magnetismo tali da mettere d’accordo per una volta le esigenze e i gusti del pubblico più vasto e della critica.

Potremmo citare qualsiasi episodio della scaletta e sarebbe comunque adattissimo a rappresentarci la cifra stilistica e la misura di un lavoro così ben fatto, e ben esemplificativo della grandezza della proposta, sottintendendo il lavoro di ricerca e il gusto sopraffino che stanno alla base di versioni rese uniche dal tocco del Nostro: canzoni in realtà  molto diverse fra loro, per epoche e genere di riferimento ma che sono realizzate in una maniera così convincente da sembrare frutto di un unico autore.

“Ruby Tuesday” è dal punto di vista di chi scrive quella che viene rivestita meglio, acquisendo il giusto pathos, mentre un brano come “La canzone dei vecchi amanti”, pur non tradendo lo spirito originale, è se vogliamo ancora più sofferta e viscerale, con il piano e gli archi che conferiscono drammaticità . Fedeli sono le versione di due classici della canzone d’autore italiana, quali “Te lo leggo negli occhi” e “Amore che vieni, amore che vai”; magnifica la resa di “Era de maggio”, tratta da una poesia del napoletano Salvatore Di Giacomo risalente addirittura al 1885 e musicata al tempo da Mario Pasquale Costa. Un’operazione simile Sgalambro l’ha ottenuta adattando il testo di “Invito al viaggio” su una poesia di Baudelaire. Come l’altro inedito che lo precede (“Medievale”), è un brano notevole e che mostra una sincera passione per l’opera e per la lirica.

“Fleurs” è un album che riascoltato a distanza di così tanto tempo, è ancora in grado di emozionare e stupire, proprio come fece nel lontano 1999, quando giunse a distanza di un solo anno da “Gommalacca”, album che invece aveva mostrato il lato sperimentale e geniale di Battiato. Ma in forme del tutto diverse, in fondo, la sperimentazione e il genio del grande artista siciliano sono presenti in egual misura anche in questa splendida raccolta.

Franco Battiato – Fleurs
Data di pubblicazione: 22 ottobre 1999
Tracce: 12
Lunghezza: 41:05
Etichetta: Universal Music
Produttore: Franco Battiato

Tracklist:

La canzone dell’amore perduto
Ruby Tuesday
J’entends siffler le train
Aria di neve
Ed io tra di voi
Te lo leggo negli occhi
La canzone dei vecchi amanti
Era de maggio
Che cosa resta
Amore che vieni, amore che vai
Medievale
Invito al viaggio