Quanto spesso diciamo addio? Infinite volte. Ci sono addii a suon di porte sbattute, categorici e sofferti oppure poetici come il finale di “Casablanca”. Alcuni sono solo arrivederci anche se non lo sappiamo. Il nuovo disco del compositore olandese Pieter Nooten (già  nei Clan of Xymox poi ribattezzati Xymox) è un saluto di quelli vintage, da fazzoletto bianco e occhi lucidi.

Trent’anni di carriera sempre un filo al di sotto dei radar quelli di Nooten nel mondo della musica. Un fertile periodo passato alla corte della 4AD, esperienze come produttore, arrangiatore, autore (sua è “Several Times” perla tra le perle nere di “Blood” ultimo album dei This Mortal Coil). Una mente curiosa insomma, sempre al passo con (i suoi) tempi e in cerca di nuovi stimoli.

Non stupisce quindi che “Se Dire Au Revoir” sembri la colonna sonora di un film ancora da scrivere. Genere tra il noir e il drammatico, che ben si adatta al minimalismo orchestrale esibito da Nooten in undici brani strumentali di rara intensità . Incredibile che siano stati composti, arrangiati, mixati e masterizzati solo con l’aiuto di un Mac Book Pro, stesso modus operandi di “Surround Us” del 2012.

La freddezza che a volte caratterizza le composizioni native digitali non contagia la musica dell’olandese. Note dolci, malinconiche, evocative create con una sapiente opera di ricerca e fusione di strumenti e sample. Il violoncello di Lucas Stam appare e scompare, ritmi pacati spiccano il volo verso atmosfere soffuse, il violino della title track trasporta in terre lontane e fa da spartiacque tra prima e seconda metà  dell’album. Divisione puramente teorica, visto che gli undici brani scivolano uno nell’altro in armonia.

“Se Dire Au Revoir” ricorda le orchestrazioni e le colonne sonore del compianto Jóhann Jóhannsson. Li accomunano la forza interpretativa e la capacità  di far provare emozioni tenendo sempre desta l’attenzione dell’ascoltatore anche quando i secondi e i minuti corrono lenti come in “The Philosopher’s Walk”. E’ musica da ascoltare a occhi chiusi questa, prendendosi tutto il tempo necessario per gustarla a fondo.

Credit foto: Pieter Nooten [CC BY-SA 3.0]