Sono trascorsi vent’anni dalla pubblicazione di “604”, l’album di debutto dei Ladytron. Nel 2001 il quartetto di Liverpool, nonostante fosse ancora fresco di formazione, aveva già  dato alle stampe tre EP accolti in maniera positiva dalla critica: “Miss Black and Her Friends”, “Commodore Rock” e “Mu-Tron EP”, fonti originali di numerosi brani poi inclusi nell’esordio sulla lunga distanza. Questa sorta di lenta introduzione al pubblico fu sicuramente utile alla crescita artistica di Helen Marnie, Mira Aroyo, Daniel Hunt e Reuben Wu che, potendo contare su un bel bottino di esperienze acquisite, riuscirono a lavorare con calma e sangue freddo alla “portata principale”.

Il piatto forte venne infine servito in una fredda giornata di inizio febbraio, per la gioia di tutti i buongustai amanti del pop elettronico e degli estimatori dei sapori smaccatamente anni ’80. Melodie sintetiche ma vibranti di emozioni: nelle sedici tracce di “604”, i Ladytron reinterpretano a modo loro le sonorità  robotiche dei Kraftwerk fin quasi a umanizzarle, infondendo dosi massicce di tenerezza, naà¯vetè ma anche di malinconia, come ben dimostrato dalle atmosfere amare di “Discotraxx”, “Ladybird”, “Skools Out…” e di una “He Took Her To A Movie” che, neanche a farlo apposta, cita in modo palese e insistente un passaggio di “The Model”, grande classico della ditta Ralf Hà¼tter/Florian Schneider.

Musica artificiale in grado di adattarsi a meraviglia alle situazioni e agli ambienti più diversi, spesso in assoluto contrasto tra di loro. Non vi sembra che i ritmi robusti di “Mu-Tron” e “Commodore Rock” abbiano la carica giusta per rivitalizzare le piste da ballo di mezzo mondo? E, allo stesso tempo, non avvertite anche voi un che di “fanciullesco” nei ritornelli carini carini di “The Way That I Found You”, “Jet Age” e “Playgirl”, una vera e propria filastrocca synthpop?

Divergenze di questo tipo caratterizzano anche le due voci dei Ladytron, ovvero quelle di Helen Marnie e Mira Aroyo: la prima ha un timbro dolce, vellutato e fragile, perfetto per gli episodi più squisitamente pop; la seconda, invece, sfrutta a dovere il forte accento bulgaro per donare un sentore di Mitteleuropa alle sfumature gelide e oscure della new wave. Ai sintetizzatori Daniel Hunt e Reuben Wu svolgono un lavoro articolato ma agile, lanciandosi in esplorazioni a tutto tondo delle sonorità  synthpop, electropop, dance e post-punk.

L’avventura dei Ladytron, dopo l’exploit di “604”, sarebbe proseguita senza particolari intoppi per un’altra decina di anni. Oggi, complice un lunghissimo periodo di silenzio durato dal 2011 al 2019, la band è in parte costretta nelle retrovie. Il ricordo di questo bell’esordio, però, continua a essere più che giustamente vivo e vegeto. Se vi manca, recuperatelo.

Data di pubblicazione:  6 febbraio 2001
Tracce: 16
Lunghezza: 53:35
Etichetta: Invicta Hi-Fi
Produttori: Ladytron, Lance Thomas

Tracklist:
1. Mu-Tron
2. Discotraxx
3. Another Breakfast With You
4. CSKA Sofia
5. The Way That I Found You
6. Paco!
7. Commodore Rock
8. Zmeyka
9. Playgirl
10. I’m With The Pilots
11. This Is Our Sound
12. He Took Her To A Movie
13. Laughing Cavalier
14. Ladybird
15. Jet Age
16. Skools Out…