Attiviamo il radar e scandagliamo in profondità  un universo musicale sommerso. Vi racconteremo una band o un artista “‘nascosto’ che secondo noi merita il vostro ascolto. Noi mettiamo gli strumenti, voi orecchie e voglia di scoperta, che l’esplorazione abbia inizio (e mai una fine)”…

Se andassimo a cercare sulla pagina Facebook una definizione dei Submotile troveremmo questo: “Alternative band from Dublin that blur the lines between shoegaze, noise-rock, ambient and post-rock“. Detta così non ci verrebbe certo in mente che invece, nel duo, c’è un pezzo d’Italia, grazie alla presenza di Daniela Angione che accompagna Michael Farren. La prima proposta della band è con il singolo “Tailspin”, contenuto poi nell’ EP “We’re Losing The Light”, uscito nell’ agosto del 2018.

Si comincia a delinera bene il mood della band, tanto sonica e ritmicamente incalzante quanto avvolgente ed eterea. Se “Tailspin” ha la potenza di un trapano che ci entra in testa, eco che un brano come “Signs of My Melody” va letteralmente alla moviola, imbevuto di narcolettica essenza appagate. “Summer Sequence” è stratificata e lavora sulla raffinata arte del piano/forte, mentre la chiusura con “Slea Head January 1986” è una vera e propria bomba, perchè perfetto biglietto da visita per le variegate anime della band.

Nell’aprile del 2019 ecco arrivare l’album di debutto, “Ghosts Fade On Skylines” che non sbaglia un colpo che sia uno. Le ritmiche in primis si fanno più intraprendenti e coinvolgenti e quando la band va in distorsione lo fa davvero in modo violento e carico. MBV e Sonic Youth nel cuore, ma anche un piglio a tratti più noise che shoegaze. Il duo ha anche una sua bella idea di melodia, che riesce ad emergere in modo chiaro dal frastuono rabbioso. Se dobbiamo citare un brano, beh, io vado con “Terra Lontana”, davvero oscuro, inquieto e ricco di presagi inesplicabili. Impossibile non menzionare anche “3 am Reveries” con il suo manto morbido che ci avviluppa.

Il 2020 ci porta in dote il brano “Segregation”, che esce a settembre e qui, a tratti, sembra davvero che il buon Kevin Shields sia venuto a dare la sua benedizione, ma i Submotile ci mettono tantisimo del loro, con le carezze che seguono le sferzate soniche. La band ha un equilibrio magistrale.

“Exit Crack” è l’ultima uscita, mentre le band sta ultimando i lavori sul nuovo disco. Bordata sonica rabbiosa che però poi trova anche frammenti più onirici e visionari. Siamo davvero fiduciosi sul nuovo lavoro.

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