Non ha certo bisogno di presentazioni il buon John Andrews: il musicista di stanza in New Hampshire ha lavorato, tra gli altri, con artisti come Quilt, Woods, Hand Habits, Kevin Morby e Widowspeak e ora pubblica, via Woodsist Records, il suo terzo LP dopo quattro anni dal precedente, “Bad Posture”.

Definito dalla press-release come “il suo album più colorato”, “Cookbook” va ad assaporare profumi che sembrano provenire da qualche decennio fa, ma lo fa con grandissima leggerezza e qualità .

“New California Blue”, che apre il disco, ci trasporta su raffinati territori folk, dove piano, basso e batteria non sentono mai il bisogno di spingere, mentre le armonie senza tempo sembrano provenire proprio dal famoso stato della West Coast, impreziosite dal suono di un flauto che ha un non so che di magico.

Con “Ain’t It Right”, invece, Andrews fa uso di qualche synth che vanno a supportare una strumentazione gentile fatta di piano e percussioni: le sue melodie sono così delicate ed eleganti e ci fanno respirare sapori jazzy.

“Early Hours Of The Morning”, invece, preferisce virare verso semplici territori country-folk legati alla tradizione a stelle e strisce, mentre “Keep On Dreamin”, pur rimanendo in zone folky, sfrutta le ottime percussioni che rimangono in sottofondo, lasciando alla voce di John il compito di farci sognare con tutta la leggerezza e la calma possibile.

Un album prezioso e raffinato, che ci lascia assaporare tutta la classe del musicista statunitense: sarà  scontato dirlo, ma rimaniamo incantati dalle sue deliziose ricette nostalgiche e senza tempo.

Photo Credit: Kayla Berridge