Riparte dai dodici brani de “Il Cancello Nel Bosco” Roberto Angelini, a pochi mesi dall’uscita di “Cenere” il disco prodotto da Cesare Basile dimenticato, perduto poi ritrovato e nove anni dopo l’ultimo album propriamente detto (“Phineas Gage” del 2012). Un periodo passato tra i palchi televisivi di “Gazebo” e “Propaganda Live” senza trascurare la carriera di autore e produttore per Niccolò Fabi e Margherita Vicario. Ricomincia dalle ali e dal falsetto del “Condor” portato simpaticamente in scena in TV per riscoprirsi compositore e cantautore, non più solo performer o direttore musicale.

Il nuovo disco schiera una nutrita squadra di collaboratori (Rodrigo D’Erasmo e Fabio Rondanini, Gabriele Lazzarotti, Ramon Josè Caraballos, Daniele “Coffee” Rossi, Kyungmi Lee e Valentina del Re) alternando tracce strumentali equamente divise tra momenti orchestrali (“Il Cancello Nel Bosco Parte 1 – 2 ““ 3”, “La Chiave Del Cancello”) e brani al confine tra ambient ed elettronica (“Il Complotto Delle Foglie Parlanti”, “Hedra”) una lucida vena folk e una manciata di pezzi scritti insieme a Gigi Canu e Marco Baroni dei Planet Funk.

Profuma d’elettronica anche “L’isola” già  interpretata da Emma Marrone che acquista nuova grinta in una versione leggermente più raccolta ma efficace, si susseguono arrangiamenti frizzanti (“Manicomio”, “Libellula” dove è evidente il contributo del duo Canu ““ Baroni) melodie leggere e aggraziate suonate in punta di chitarra (“Incognita”) con la divertente svolta funk de “L’Era Glaciale” dove Darrin Mooney batterista dei Primal Scream è l’ospite di lusso.

La scuola romana anni novanta e Nick Drake restano fonti d’ispirazione importanti ma non più fondamentali per Angelini, ex “Signor Domani” ed ex “Gattomatto” che si trova a suo agio anche qui e ora. Frutto di dieci anni di incontri e appunti sparsi, “Il Cancello Nel Bosco” è un ritorno ambizioso che funziona bene se ci si sofferma sui singoli episodi (le già  citate “Incognita” e “L’Era Glaciale” sono una spanna sopra le altre) trovando un’identità  comune con l’inserimento degli strumentali in posizione strategica.

Credit foto: Simone Cecchetti