Interessante questa band di Houston che dopo una serie di Ep esordisce con questo album a forti tinte post punk e shoegaze.
Hanno preso il nome dal romanzo “Astragale” della scrittrice franco algerina Albertine Sarrazin morta giovanissima a soli trenta anni.
Una scelta davvero interessante che dona quel giusto sapore intellettuale e ci ricorda la figura di una donna che ha vissuto una vita breve ma particolarmente densa di eventi.

Fin dalla nascita segnata da segreti ed eventi non dipendenti dalla sua volontà ,   una vita in cui l’abbandono, la malavita, il carcere e infine l’amore, si susseguiranno come un tornado, una incredibile vita che porterà  nei suoi romanzi e che la rendono una delle scrittrici più affascinanti, spesso citata anche nei ricordi giovanili di Patty Smith.

L’album inizia bene con “Mirrored Writing” un bel brano, con un ritornello cantato a due voci che si appiccica addosso, e che ci fa capire subito che questi ragazzi ci sanno fare raccogliendo da diversi generi, tra post punk e atmosfere da dream pop a tinte dark grazie alla voce del front man Jimmy Bent.

Non si limitano a questo perchè in diversi brani troviamo slanci jangle pop come nell’ottima “Ponte Vedra” e “Linville” o echi di Will Sergeant in “Marble”, tutto accompagnato da una ottima sezione ritmica e da un velo di oscurità  sempre presente.

La chiusura è lasciata alla title track dove chitarra, batteria e basso si scatenano in un crescendo finale davvero ben riuscito.
Promettono bene questi ragazzi che meritano attenzione e una produzione scintillante.

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Astragal: Bandcamp