A nemmeno due anni di distanza dal precedente LP, “Sundowner”, Kevin Morby è appena tornato con un nuovo lavoro sulla lunga distanza, pubblicato ancora una volta da Dead Oceans.

Registrato tra Accord, New York e Memphis, il disco è stato prodotto dal suo amico e collaboratore Sam Cohen (Pavo Pavo, Walter Martin), che ha anche suonato numerosi strumenti su questo LP: “This Is a Photograph” inoltre contiene le partecipazioni di altri musicisti tra cui Cassandra Jenkins, Makaya McCraven, Tim Heidecker e Alia Shawkat.

L’album nasce nel gennaio 2020, quando Kevin, durante una cena di famiglia, vede il padre svenire improvvisamente ed essere poi trasportato in ospedale: quella stessa sera Morby, insieme alla madre, sfoglia alcune vecchie foto di famiglia ed è proprio dopo averne vista una del padre alla sua età  che inizia a riflettere su temi come l’avanzare dell’età , la morte e la famiglia, che poi verranno riproposti su questo suo nuovo disco.

Ed è proprio a questo foto che Kevin fa riferimento nella title-track “This Is A Photograph”: il ritmo della traccia è sostenuto grazie a delle incisive percussioni dai toni funky, mentre il resto della strumentazione, che comprende anche fiati e chitarra, risulta tanto elegante, quanto ipnotizzante proprio come la parte corale che la chiude.

Si torna invece su territori più calmi con “Bittersweet, TN”, dove il musicista nativo del Texas duetta insieme a Erin Rae: in questa canzone, pur malinconica, la folk-singer di Nashville riesce ad aggiunge tenerezza attraverso i suoi morbidi vocals su una solida base costruita con banjo e violino, mentre le emozioni scorrono pure.

Cambiano ancora i panorami con “Rock Bottom” che ci ricorda qualcosa della sua esperienza con i Babies: potente e dalle chitarre fuzzy, il brano, ornato con campane, strane urla e percussioni, è incredibilmente divertente, melodico e veloce e i suoi coretti sono irresistibilmente poppy.

Il romanticismo è totale in “Stop Before I Cry”, un’ode dedicata alla sua partner Katie Crutchfield (aka Waxahatchee), dove Kevin canta “Baby if we part, Katie if I hide, then I can live in your songs forever, and you can live in mine”, mentre la strumentazione viaggia leggera e raffinata con incredibili arrangiamenti di archi e fiati che non fanno altro che aggiungere ulteriore emotività  a un brano già  ampiamente ricco di sentimenti: poesia pura.

Intanto che riflette con toni dolci-amari sulla vita e sugli eventi che la compongono, Morby disegna un altro album di grande qualità , percorrendo talvolta anche strade meno prevedibili: l’emotività , la classe del musicista texano e un’ulteriore ricchezza strumentale ci fanno amare ancora di più questo suo nuovo lavoro.

Credit Foto: Chantal Anderson