A.O. Gerber realizzerà  il suo sophomore “Meet Me At The Gloaming” il prossimo 14 ottobre: il disco, che arriva a distanza di oltre tre anni dal suo debutto full-length “Another Place To Need”, sarà  pubblicato da Hand In Hive e Father / Daughter Records.

In questo nuovo lavoro la statunitense “affronta con attenzione i vincoli che le sono stati insegnati da bambina per raggiungere la fioritura che si ottiene quando si guarda oltre il bianco e il nero ed esplora la sua educazione, avvenuta in gran parte sotto lo sguardo vigile di un maestro spirituale, che ha portato sua madre a sradicare completamente le loro vite e a trasferire la famiglia dalla California settentrionale all’Oregon meridionale. Qui, si riappropria del significato di bontà , dove la dura e opprimente luminosità  si attenua fino a diventare un bellissimo blu cangiante. Durante la penombra ci troviamo tra due spazi, due mondi, due sè ed è qui che possiamo abbracciare pienamente tutto ciò che siamo”, spiega la press-release.

Proprio oggi arriva un nuovo singolo, “For”, di cui potete vedere il video (diretto da Seannie Bryan) qui sotto.

Dice la Gerber del pezzo: “Ho scritto questa canzone guardando un amico che attraversava un periodo molto difficile e la vergogna di sentirmi come se non sapessi come essere lì per loro perchè ero troppo incasinata io stessa. L’intimità  nell’amicizia può essere così impegnativa. è un tipo di vulnerabilità  e di vicinanza che sto iniziando a praticare con sicurezza e non sempre mi sembra di fare un buon lavoro.

Ho registrato nuovamente la voce di questa canzone tre o quattro volte. C’era una crudezza nella voce iniziale che volevo davvero catturare in una registrazione migliore, ma più cercavo di farlo e più diventava difficile. La ripresa finale che ho utilizzato è stata quella che ho registrato io stessa, accovacciata in un armadio di notte in una baita durante una residenza di scrittura a Washington l’estate scorsa”.

Il brano è decisamente toccante e la sua strumentazione rimane a lungo piuttosto scarna e delicata, mentre la bellezza della voce della Gerber riesce a fiorire in un connubio tra intimità  e gentilezza folk: solo nella seconda parte, l’inserzione di un drumming potente e inaspettato, aggiunge toni più rock, prima di chiudersi di nuovo in modo molto morbido. Poetica e incantevole!

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